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Nella creazione di startup spesso non si prende in considerazione un aspetto fondamentale, non solo per la fase di formazione imprenditoriale, ma per il corso dell’intera vita della startup; quello di assistenza e consulenza legale.
Infatti, oramai, avviare una startup innovativa risulta abbastanza semplice secondo le regolamentazioni del c.d. Investment Compact (D.L. 3/2015). Oltre che per il recente Fondo Rilancio.
Non sembra che, aldilà di requisiti e formalità, si renda necessaria un’assistenza legale costante o comunque continuativa per il funzionamento imprenditoriale.
Non è così.
La realtà dei nuovi investimenti si presenta più articolata di quanto possa sembrare; basti pensare che il concetto stesso di startup oggi si riferisce all’intera attività imprenditoriale e non più solo alla fase di avvio dell’idea innovativa stessa.
In un contesto di questo genere, sono diversi gli aspetti e le valutazioni di natura legale che è necessario compiere. Per questo è essenziale scegliere il professionista che possa essere un sostegno concreto per la propria realtà imprenditoriale.
Ma come fare per individuare il professionista più adatto? Quali sono gli specifici campi per i quali si rende utile una consulenza legale? E, quindi, quali sono le competenze che il consulente legale deve avere in questo specifico campo?
Scopriamolo insieme.
1. Quando è opportuno nominare un consulente legale?
Per individuare quali requisiti un consulente legale adeguatamente competente debba avere nella tutela di una startup, è fondamentale comprendere quale sia il momento a partire dal quale questa consulenza si rende necessaria.
Infatti, per quanto l’affiancamento di un consulente legale esperto sia sempre consigliabile quale forma di massima tutela imprenditoriale, in realtà non esiste una regola univoca in merito.
Ci sono startup che necessitano di assistenza legale immediata, già prima della realizzazione concreta della business idea, e altre realtà che invece richiedono assistenza solo in momenti successivi. Si presenta una situazione piuttosto che un’altra a seconda del livello di conoscenze e competenze legali riscontrate in capo agli stessi operatori.
Laddove vi siano operatori particolarmente formati dal punto di vista normativo, si potrà ricorrere al consulente legale solo in fasi successive e più tecniche; laddove gli operatori abbiano una scarsa conoscenza normativa è necessario individuare tempestivamente un esperto in materia.
A ciò si aggiunge anche il contesto di operatività della startup.
Sicuramente si rendono necessarie delle competenze tecniche particolarmente precise nei casi in cui la startup operi all’interno di mercati regolamentati. In questi casi è imprescindibile che vi sia una conoscenza dettagliata e puntuale delle normative di riferimento, che quindi ne consentono l’operatività.
Ad ogni modo, le competenze e conoscenze di un consulente legale di startup devono sempre essere molto specifiche e approfondite; solo con un background di questo genere è possibile garantire una vera e propria tutela all’imprenditore.
Ma, in concreto, di cosa si occupa il consulente legale di una startup?
2. Competenze del consulente legale in startup
Una volta compreso che non esiste una situazione standard applicabile ad ogni startup, ma che è necessario personalizzare il servizio di consulenza, è importante sapere quali sono le competenze specifiche che un consulente legale dovrebbe avere.
La startup si presenta come una realtà apparentemente semplice e priva di risvolti problematici; in realtà anch’essa ha una struttura, dei rapporti contrattuali e ha necessità di compiere una serie di valutazioni.
In generale, possiamo così elencare le competenze tecniche che dovrebbe avere la figura del consulente legale:
- Due diligence e valutazione del rischio di investimento;
- Tutela di Proprietà Intellettuale;
- Materia contrattuale;
- Corporate Governance e diritto societario in genere;
- Fundraising e Private Equity.
La preparazione del consulente legale può essere dimostrata dalla sua frequenza ad appositi master o corsi di formazione rivolti alle startup; oltre che dalla sua esperienza sul campo.
Vediamo insieme quali sono, nel dettaglio, le specializzazioni che devono accompagnare il consulente legale in startup.
2.1. Due diligence in ambito digital
L’intervento di un consulente legale può essere richiesto anche prima della costituzione della stessa startup, in termini di studio e valutazione dei profili legati al rischio nell’investimento.
Infatti, non sempre un’idea interessante è in grado di produrre risultati soddisfacenti sul mercato. Questo perché non sempre è un buon momento per investire o, quantomeno, per investire in determinate business idea.
E’ fondamentale individuare il giusto tempo di investimento per una specifica idea imprenditoriale, in modo da presentarla al mercato:
- nel momento giusto (né troppo presto quando gli utilizzatori non sono pronti né troppo tardi quando il mercato è saturo di competizione);
- con le giuste tecnologie (a volte un’idea geniale viene prodotta con tecnologie non adatte);
- nel rispetto delle normative regolamentari imposte dal legislatore;
Per questo, è importante che il consulente legale selezionato per affiancarti nelle valutazioni di investimento della tua startup abbia ottime competenze ed esperienze in tema di due diligence in ambito digital.
Deve trattarsi di un abile professionista nelle analisi di fattibilità tecnica e legale del modello di business startup.
Ottimi elementi di valutazione sono la frequentazione di master o corsi specifici legati al mondo digital in chiave legale, oltre che l’esperienza concreta in materia.
2.2. Tutela della proprietà intellettuale
Un aspetto centrale della consulenza legale in startup è quello relativo alla tutela della proprietà intellettuale. Infatti, certamente sarà necessario porre al riparo, con adeguate forme di tutela, ogni idea innovativa di investimento.
Esistono diverse forme di tutela a seconda dell’oggetto che concretamente è necessario proteggere. In genere la tutela della proprietà intellettuale può definirsi come quella protezione dei c.d. segreti industriali che rappresentano il cuore dell’idea imprenditoriale. Tra questi possono trovarsi, per esempio, disegni industriali e database.
Le principali forme di tutela di questa particolare forma proprietaria sono:
- Marchi: possono molto semplicisticamente definirsi come il nome che viene dato al prodotto oggetto di investimento, per garantirne la distinzione rispetto ai concorrenti di mercato. Una volta registrato, il marchio garantisce una serie di diritti al titolare; tra questi l’impossibilità altrui di impiegare nominativi simili o confusionari per prodotti affini al proprio. In questo modo è facile distinguere il proprio prodotto (che ha certe caratteristiche qualitative) da altri prodotti simili in circolazione;
- Brevetti: in questo caso invece non si vuole tutelare il nome associato al proprio prodotto, quanto piuttosto le caratteristiche tecniche sottostanti lo stesso. In parole povere, ottenendo il rilascio di un brevetto è possibile mettere al riparo la propria invenzione impedendo ad altri (per un periodo limitato) di realizzarlo. In buona sostanza, si rilascia una sorta di monopolio produttivo limitato nel tempo a colui che sia titolare di brevetto.
Si tratta di forme di tutela molto diverse, che danno accesso a diversi diritti. Possono certamente cumularsi ma ognuna di queste richiede adempimenti diversificati ed il sostenimento di costi molto lontani tra loro.
E’ quindi necessario che un professionista competente in materia faccia chiarezza sugli strumenti da utilizzarsi nello specifico caso concreto. Inoltre, ogni strumento di protezione implica il rispetto di una serie di formalità e procedure tassative.
2.2.1. L’importanza della proprietà intellettuale nella consulenza legale in startup
L’intervento di un professionista competente in materia si rende necessario non solo per ottenere gli strumenti di tutela previsti dall’ordinamento ma anche per garantirne una concreta applicabilità. E’ infatti necessario che il consulente legale sia competente anche nell’esercizio di azioni legali successive alla violazione di diritti di proprietà intellettuale.
Le competenze in tema di proprietà intellettuale sono sicuramente un aspetto fondamentale da tenere in considerazione nella scelta di un consulente legale di startup. Infatti, il tema dell’innovazione e dell’originalità sta alla base del sistema di una startup. Per questo è molto importante assicurarsi che il proprio consulente sia un esperto in materia.
2.3. Materia contrattualistica alla base della consulenza legale in start up
Proprio in riferimento alla tutela della proprietà intellettuale, si rende necessario garantire un’importante assistenza anche nell’ambito contrattuale.
Infatti, per una corretta regolamentazione ed utilizzo dei segreti industriali, si rende necessaria anche una sottostante tutela di natura contrattuale che sia in grado di esplicitarne l’utilizzo.
Inoltre, bisogna ricordare che pur essendo di facile costituzione, le startup hanno dei rapporti con soggetti sia interni sia esterni che devono essere regolamentati e, soprattutto, chiariti.
Si pensi ad un potenziale investitore esterno che non ha grandi conoscenze in tema di funzionamento di mercato, investimenti e proprietà intellettuale. Per ottenere il suo investimento è necessario che la startup garantisca impegno e trasparenza, sotto diversi punti di vista.
E’ fondamentale che si chiariscano le dinamiche di funzionamento della startup, e soprattutto, i suoi profili di responsabilità.
Tutte queste regolamentazioni si estrinsecano attraverso la forma contrattuale che sancisce impegni reciproci da parte della startup e dell’investitore.
Infine gli aspetti contrattuali riguardano sicuramente la parte commerciale dell’attività imprenditoriale di una startup. Tutti gli aspetti relativi al prodotto, alla sua vendita e distribuzione in commercio.
Il consulente legale non solo è utile nella fase iniziale, al momento della c.d. definizione contrattuale, ma ha un ruolo importante anche nelle fasi successive. Non è raro, infatti, che si verifichino problemi interpretativi o in qualche modo connessi alla disciplina del contratto.
Un consulente con delle forti competenze in materia, non potrà che essere una grande risorsa per la tua startup.
2.4. Corporate governance
Anche se apparentemente può non sembrare rilevante, anche la materia societaria è in realtà centrale nell’ambito delle startup.
Infatti, pur non potendosi parificare per esempio ad una S.p.A., anche una startup opera all’interno di mercati (regolamentati o meno); e così come per una società di capitali, anche in questo caso è molto importante che vi sia all’interno della startup una suddivisione ben chiara dei compiti, poteri e doveri dei suoi componenti.
Con la tempestiva definizione di strutturati rapporti di governance interna, sarà poi più semplice per la startup mantenere il proprio equilibrio, quando con la sua evoluzione avrà una struttura più complessa per l’intervento di nuovi interlocutori.
In questo contesto, il consulente legale prima di tutto aiuterà la startup ad individuare il modello adeguato di corporate governance per la propria struttura; in secondo luogo, la renderà comprensibile e fruibile agli interessati all’interno di contratti.
E’ peraltro possibile che anche all’interno di una startup sorga l’esigenza di stipulare accordi e intese quali patti parasociali, che richiedono una serie di conoscenze e competenze tecniche molto specifiche.
Inoltre, essendo la startup una forma imprenditoriale temporanea suscettibile di modifiche strutturali successive, l’utilità di un consulente legale permane anche nel caso in cui si decida questa trasformazione.
2.5. Gestione del fundraising in startup da parte della consulenza legale
Un’adeguata assistenza legale si presenta come particolarmente utile anche per la gestione della raccolta di finanziamenti.
Questi si rendono necessari per la realizzazione della business idea quale nucleo della startup.
Esistono diverse forme di finanziamento impiegabili a seconda delle specifiche esigenze, economiche e non. Infatti, sono da valutarsi anzitutto gli obiettivi da raggiungere e, in secondo luogo, il tipo di governance interno alla startup stessa.
Con il ricorso al c.d. fundraising si aprono le porte ad una serie di nuovi soggetti che si dovranno adeguatamente inserire in una struttura interna equilibrata.
In genere il fundraising si basa sul ricorso ai c.d. business angels. A questi possono invece sostituirsi (o affiancarsi) altre forme di finanziamento quali:
- il crowdfunding: donation, reward, equity based;
- contributi pubblici;
Un competente consulente legale, quindi, presenta delle conoscenze anche nel generico contesto del Private Equity con le sue sfaccettature.
3. Consulenza e assistenza legale per il tuo caso
Come abbiamo visto, la scelta di un consulente legale per la propria startup non è una questione semplice.
Sono molti gli aspetti da considerare anche e soprattutto in base alla propria specifica situazione, sia in termini di investimento che di conoscenze legali.
Il consulente legale perfetto è colui che ha competenze ed esperienze consolidate in ogni ambito indicato in quest’articolo. Questo, infatti, sarebbe in grado di assistere la startup in ogni fase della sua vita a partire dalle valutazioni circa la sua possibile realizzazione fino alla sua potenziale trasformazione in vera e propria società.
La partecipazione a corsi di formazione, a master e il titolo di avvocato rappresentano ottimi indici di competenza per lo svolgimento della professione di consulente legale in startup.
A questo punto sta te individuare il professionista più affine alle tue esigenze, alla tua idea imprenditoriale e soprattutto alla tua persona. Non dimentichiamoci, infatti, che la figura del consulente deve avere piena fiducia da parte del proprio cliente.
Per questo motivo, ti invito quindi a compilare l’apposito Modulo di consulenza presente in questa pagina, per metterti in contatto con il professionista adatto al tuo caso.