Consulenza per la pianificazione del passaggio generazionale

Nel nostro ordinamento giuridico il tema del passaggio generazionale del patrimonio aziendale ha sempre avuto una notevole importanza.

Secondo alcune statistiche, infatti, quasi l’85% delle imprese in Italia sono di tipo familiare e solo il 30% delle stesse riesce a sopravvivere con la seconda generazione.

In genere questo avviene a causa della mancanza di una adeguata pianificazione del passaggio generazionale.

A riprova dell’importanza che ha questo tema all’interno del nostro Paese basti pensare che nel 2006 il legislatore, sulla scorta della normativa sovranazionale, ha deciso di introdurre all’interno del Codice civile una disciplina dettagliata (ai sensi degli artt. 768 bis e ss c.c.) finalizzata proprio a garantire il passaggio generazionale delle aziende (o dei pacchetti azionari).

L’introduzione di tale istituto trova giustificazione nella mancanza nel nostro ordinamento di uno strumento “sicuro” che permettesse il passaggio generazionale dell’azienda e del patrimonio aziendale in generale.  

 Diversamente da come si potrebbe pensare, tale pianificazione non è affatto semplice; si tratta di un processo articolato che ha per oggetto non solo l’intera struttura aziendale ma anche la decisione su chi ricadrà l’onere di gestire l’azienda stessa.

Conseguentemente, per poter effettuare al meglio il passaggio di una determinata realtà aziendale da una generazione ad un’altra è fondamentale adottare una precisa strategia capace di trasferire non solo le quote, azioni, beni mobili o immobili, ma anche quelle entità che magari una persona non esperta del settore potrebbe non conoscere, come ad esempio il know how, valori inespressi etc.

Per cui, è fondamentale rivolgersi ad un esperto del settore per chiedere una consulenza passaggio generazionale dettagliata. 

1. Cos’è il passaggio generazionale dell’azienda?

Descrivere in poche parole cosa il passaggio generazionale delle aziende non è una cosa semplice.

Questo perché, in realtà, nel nostro sistema ordinamentale esistono diversi strumenti giuridici che potrebbero essere utili per realizzare il passaggio generazionale dell’azienda. 

Tralasciando l’aspetto tecnico giuridico, ovvero il mezzo attraverso il quale è possibile realizzare il passaggio generazionale dell’azienda, è importante chiedersi cosa sia effettivamente questo passaggio generazionale del patrimonio di una determinata impresa o di un’azienda.

Si ha il passaggio generazionale di una determinata attività quando l’imprenditore (o colui il quale ha un pacchetto azionario o una quota societaria) decide di programmare per il futuro, ad esempio per quando avrà cessato di vivere o per quando andrà in pensione, chi dovrà gestire la propria attività.

Ciò significa che attraverso taluni strumenti giuridici, l’imprenditore ha la possibilità di decidere chi (ad esempio uno dei suoi figli) dovrà condurre l’attività economica organizzata nel futuro.

2. A cosa serve il passaggio generazionale dell’azienda?

In genere colui (o colei) che possiede un’azienda (o una partecipazione societaria di rilievo) si preoccupa di garantirne il funzionamento o comunque la continuazione dell’attività anche dopo la sua morte o dopo il pensionamento.

In caso contrario, si corre il rischio di far “cadere” in successione l’azienda e che quest’ultima venga successivamente alienata dagli eredi, perché magari incapaci di gestirla o disinteressati al continuamento dell’azienda familiare.

Ciò dovrebbe spingere gli imprenditori ad affrontare il tema del passaggio generazionale dell’azienda in modo lungimirante e consapevole. Anche perché, ove non si provveda alla programmazione del passaggio generazionale, si potrebbero verificare delle problematiche in ordine alla continuità aziendale.

Un passaggio generazionale non gestito bene, infatti, rischia di dare luogo ad una discontinuità aziendale, la quale può segnare negativamente la performance dell’azienda fino a decretarne anche il possibile fallimento, o meglio, l’esposizione alla liquidazione giudiziale. Questo, inevitabilmente, può creare dei veri e propri disagi come, ad esempio, la perdita di posti di lavoro, la dispersione del patrimonio e delle relative conoscenze aziendali, tradizioni, legami con il tessuto sociale e territoriale.

Onde evitare tutto ciò, è importante che gli imprenditori adottino precise strategie affinché il passaggio generazionale non impatti sull’azienda e su tutto ciò che ruota attorno ad essa. 

3. A chi rivolgersi per programmare il passaggio generazionale dell’azienda?

Diversamente da come si potrebbe pensare, nel nostro ordinamento esistono molteplici figure alle quali è possibile rivolgersi per poter programmare il passaggio generazionale della propria azienda. Anzi, probabilmente per poter organizzare tutto nei minimi dettagli potrebbe essere necessario rivolgersi ad una pluralità di professionisti. Questo perché, come anticipato, programmare il “trasferimento generazionale” della propria azienda è un’attività piuttosto complessa che apre a svariati problemi.

Ad esempio, è necessario considerare innanzitutto l’aspetto economico e aziendale. La programmazione, infatti, deve avvenire in modo “prospettico”, ovvero, l’organizzazione aziendale deve essere modulata in modo tale da poter essere trasferita ai posteri senza creare disallineamenti di cassa o altre problematiche. Di conseguenza, potrebbe essere necessario rivolgersi, almeno per quest’aspetto, a dei professionisti specializzati in questo settore come ad esempio dei commercialisti. Ancora, un altro aspetto da prendere necessariamente in considerazione è quello legale. Anzi, probabilmente è proprio questo l’aspetto più importante e delicato dell’intera procedura di programmazione. Questo perché è fondamentale scegliere uno strumento giuridico che permetta all’imprenditore di “stare tranquillo”, ovvero di “blindare” la propria decisione e non avere preoccupazioni che essa possa essere messa in discussione da eventuali eredi lesi o da eventuali eredi sopravvenuti. 

È per questo che è fondamentale richiedere una consulenza pianificazione passaggio generazionale ad un esperto del diritto, come un avvocato o un notaio. Quest’ultimo potrebbe essere l’esperto maggiormente indicato poiché il suo ruolo è quello di garantire la certezza dei traffici giuridici, sia presenti che futuri.

D’altronde è risaputo che l’operato del Notaio costituisce una vera e propria garanzia del patrimonio di tuti coloro che si rivolgono a lui, e questo vale anche per la programmazione generazionale dell’azienda.

Anzi, le conoscenze trasversali dei Notai, competenti sia in materia di diritto societario, diritto civile, diritto tributario e diritto successorio, garantisce una consulenza super dettagliata sotto ogni punto di vista. 

4. Come avviene la programmazione del passaggio generazionale dell’azienda?

Occorre precisare che il passaggio generazionale deve essere inteso e gestito non come un evento bensì come un processo che coinvolge svariati temi come quello della proprietà dei beni aziendali, al governo dell’organizzazione, alla gestione dell’azienda ed è articolata in varie fasi.

In molti, infatti, sostengono che si dovrebbe parlare di “affiancamento generazionale” anziché “passaggio generazionale” proprio per sottolineare la gradualità del passaggio. In poche parole, il passaggio dall’organizzazione aziendale dovrebbe essere lento, magari accompagnato anche da un periodo di convivenza delle diverse generazioni, e non come un evento improvviso ed immediato

Detto ciò, è bene sottolineare che il passaggio generazionale dell’impresa non può essere assolutamente improvvisato, né realizzato con una certa celerità. Viceversa, è necessario attuare un’attenta pianificazione, la quale potrebbe richiedere anche un arco di tempo lungo per poter essere attuata.

Questo perché la programmazione implica una valutazione dell’azienda nella sua globalità, dell’evoluzione attesa della famiglia (ad esempio è necessario valutare se sia probabile che la cerchia familiare possa allargarsi oppure no), della gestione aziendale, sia sotto il profilo economico che giuridico e degli aspetti affettivi e psicologici. Ciò significa che occorre rivolgersi ad un professionista, o più professionisti, e illustrare con la massima precisione qual è la propria intenzione e chi dovrà essere colui o coloro che dovranno gestire l’impresa in futuro. 

Generalmente il professionista richiede all’imprenditore entro quando ha intenzione di trasferire la propria attività e soprattutto a chi. A seconda delle risposte dell’imprenditore il professionista potrà ipotizzare alcune soluzioni sulla base degli istituti giuridici attualmente in vigore. In poche parole, il professionista, dopo aver ascoltato le esigenze e la volontà dell’imprenditore, si attiva al fine di trovare la soluzione di diritto (ed economica) che sia maggiormente in linea con le proprie necessità. 

5. Consulenza patrimoniale: cosa viene valutato per programmare il passaggio generazionale dell’azienda 

Durante la consulenza pianificazione passaggio generazionale il professionista è tenuto ad effettuare una valutazione a 360 gradi di ciò che si vuol trasmettere ai posteri. Di conseguenza, la consulenza sarà diversa se si ha intenzione di programmare il passaggio generazionale dell’azienda familiare oppure il pacchetto azionario di comando di una società. In genere l’ipotesi che si verifica maggiormente è la prima, in questo caso il professionista deve valutare innanzitutto il patrimonio dell’azienda. Quest’ultima, d’altronde, rappresenta proprio il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. 

Detto ciò, il professionista è tenuto a valutare la consistenza del patrimonio che si vuol trasferire, ovvero, come quest’ultimo è composto. Con questo però non si vuole appiattire il concetto di patrimonio con i singoli “beni” ricompresi nello stesso. Infatti, il patrimonio di un’azienda è composto anche dai crediti e dai debiti, ciò significa che il beneficiario (ovvero colui, o colei, che riceverà l’azienda) riceverà anche i debiti aziendali. Pertanto, la consulenza patrimoniale finalizzata al passaggio generazionale dell’azienda, deve essere estesa a svariati settori come ad esempio quello tributario, civilistico, commerciale e successorio

6. Gli strumenti utili per il passaggio generazionale dell’azienda 

Il passaggio generazionale dell’impresa può avvenire concretamente attraverso diversi istituti giuridici presenti nel nostro tessuto ordinamentale. Si tratta tutti di strumenti leciti, ed ognuno di essi ha le proprie caratteristiche e peculiarità

6.1. Passaggio in via successoria

Forse il metodo maggiormente utilizzato per effettuare il passaggio generazionale delle imprese è quello successorio. L’imprenditore, infatti, attraverso il testamento può legittimamente “lasciare” la propria azienda o le proprie azioni (o quote societarie) al soggetto che reputa “più capace” di condurre l’attività.

Tuttavia, si tratta di una soluzione non certa o comunque suscettibile di essere messa in discussione dai legittimari. L’imprenditore, infatti, non può ledere le quote di riserva che spettano ai legittimari (ovvero gli ascendenti, i discendenti e il coniuge ai sensi dell’art. 536 c.c.

Di conseguenza, ove dovesse, l’imprenditore, lasciare l’azienda solamente ad un legittimario (ad esempio un figlio) e non lasciare altro agli altri legittimari (o comunque una quota inferiore a quella prevista dalla legge) questi ultimi possono agire in giudizio al fine di ottenere ciò che gli spetta per legge e, conseguentemente, potrebbero disattendere la volontà del de cuius.

6.2. Patto di famiglia

Lo strumento maggiormente garantista per poter programmare il passaggio generazionale dell’azienda è quello disciplinato dagli art. 768 bis e ss c.c. ovvero i patti di famiglia.

Quest’istituto, infatti, è stato introdotto nel nostro ordinamento, come anticipato, proprio al fine di favorire il passaggio generazionale nell’ambito delle imprese familiari tramite l’attenuazione del divieto dei patti successori di cui all’art. 458 c.c.. Tale ultima norma, infatti, vieta a chiunque di concludere dei veri e propri contratti al fine di trasferire un bene non immediatamente ma solo alla morte del disponente. 

Il patto di famiglia è un contratto mediante il quale l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda o le proprie quote societarie ad uno o più discendenti garantendo la massima tutela ai legittimari. Si tratta di un atto estremamente formale (necessita infatti dell’intervento notarile) e alla stipula devono necessariamente essere presenti il coniuge dell’imprenditore e tutti coloro che sarebbero legittimari se in quel momento si aprisse la successione. Tramite il patto di famiglia, dunque, è possibile trasferire l’azienda o le quote societarie, con il consenso dei familiari, liquidando economicamente tutti i legittimari (a dover liquidare i legittimari è il beneficiario) in modo da anticipare gli effetti della successione e senza ledere il divieto dei patti successori. 

6.3. Gli statuti societari

La programmazione del passaggio generazionale può essere attuata anche mediante apposite previsioni statutarie, ovvero clausole dello statuto societario.

Si pensi ad esempio alle clausole di continuazione obbligatoria, facoltativa o automatica. Si tratta, in estrema sintesi, di clausole che obbligano, danno la possibilità o automaticamente impongono agli eredi di continuare la partecipazione societaria senza ottenere la liquidazione della stessa.

7. I punti chiave del passaggio generazionale 

Come anticipato, oggi è possibile programmare il passaggio generazionale della propria impresa attraverso diversi strumenti giuridici.

Nonostante ciò, a prescindere dallo strumento utilizzato, qualsiasi programmazione dovrebbe rispondere almeno a tre esigenze primarie.

In primis, occorre garantire la cosiddetta continuità aziendale attraverso la nuova leadership che assicuri un’adeguata gestione imprenditoriale e produca ottimi risultati; garantire, nei limiti del possibile, soluzioni eque da punto di vista patrimoniale tra i possibili eredi, tenuto conto sia del valore dell’azienda, sia degli altri beni patrimoniali appartenenti al patrimonio dell’imprenditore e l’eventualità che il numero degli eredi potrebbe aumentare o meno; infine, ridurre il più possibile i rischi di eventuali litigi tra i familiari

Nonostante siano solamente pochi aspetti da considerare, oggi potrebbe non essere semplice programmare il passaggio generazionale dell’impresa poiché tantissimi istituti espongono l’imprenditore ad eventuali rischi e pericoli.  

8. Consulenza e assistenza legale per il tuo caso

Come avrai notato, la disciplina prevista in materia di passaggio generazionale è decisamente complessa perché occorre valutare molti elementi e ponderare diverse opzioni per addivenire ad una scelta adeguata.

Proprio per questo motivo, al fine di Pianificare e Difendere al meglio il tuo Patrimonio, ti consiglio di completare il Modulo di contatto che trovi in questa pagina.

Un Professionista di ObiettivoProfitto.it saprà aiutarti nel migliore dei modi.

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