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Accumulare un patrimonio non è un affare da poco. Devi lavorare sodo, non devi lasciarti tentare da spese folli, devi fare i giusti investimenti e mettere da parte ciò che può servire nel futuro a te e ai tuoi cari.
Siccome ognuno di noi si identifica un po’ anche con quello che è il suo patrimonio, nel momento in cui non potremo più occuparcene vogliamo che la sua gestione ricada in buone mani.
Per questo motivo, esistono diversi strumenti di disposizione del patrimonio a cui ognuno di noi può ricorrere nel momento in cui desidera salvaguardarlo e lasciarlo nelle mani di persone fidate.
Tra i tanti istituti idonei alla gestione del patrimonio c’è sicuramente il testamento. Ma, oltre a questo, ne esiste un altro meno conosciuto ma molto efficace, il trust.
Ora vedremo la differenza tra testamento e trust e capiremo quando è meglio scegliere uno e quando, invece, optare per l’altro.
Cos’è il testamento?
Il testamento è quell’atto attraverso il quale una persona decide cosa fare dei propri beni dopo la morte.
Il testamento è lo strumento a cui si ricorre per evitare che si apra la successione legittima, ossia quel procedimento per il quale i beni vengono affidati a tutti i soggetti che concorrono alla successione in base al grado di parentela.
Attraverso il testamento, invece, è il defunto a decidere a chi affidare i beni facenti parte del suo patrimonio, senza dover necessariamente rispettare i gradi di parentela.
Esistono diverse forme di testamento, noi analizzeremo le principali utilizzate.
La forma a cui si ricorre maggiormente oggi è quella del testamento pubblico. Si tratta dell’atto redatto e firmato in presenza del notaio e dei testimoni. Si tratta di un testamento segreto che viene conservato con cura dal notaio e che, solo dopo la morte del soggetto che l’ha redatto, viene reso noto alle persone interessate.
In passato, invece, era più utilizzata la forma del testamento olografo. Era quel testamento redatto direttamente dalla persona interessata, che nel diritto italiano prende il nome di de cuius, con indicate la data e la firma. Poi era rimessa al de cuius la decisione su come custodire il testamento. Avrebbe potuto nasconderlo lui direttamente, affidarlo a soggetti scelti oppure al notaio.
Esistono poi delle forme speciali di testamento che vengono redatte quando una persona si trova in pericolo di vita a causa di calamità naturali, del lavoro che sta svolgendo oppure se si trova a bordo di un mezzo di trasporto in gravi condizioni.
Quando conviene il testamento?
Molto spesso, qualsiasi tipologia di successione, vede coinvolti molti soggetti diversi con interessi contrastanti tra di loro.
Inoltre, un fattore molto importante da considerare è che il testamento non trasferisce immediatamente il patrimonio, ma realizza il passaggio solamente una volta che il de cuius sarà morto.
Inoltre, decidere di diseredare alcune persone della famiglia può portare a diatribe dopo la morte per cercare un cavillo in grado di ribaltare quello che è stabilito all’interno del testamento.
Però tu, se fai testamento e aspetti che la proprietà passi con quello, non avrai più potere dispositivo se le cose non dovessero andare come le hai immaginate.
Cos’è il trust?
Passiamo ora ad esaminare il secondo strumento giuridico del nostro confronto, il trust.
Intanto è bene anticipare che il trust non è un prodotto del nostro ordinamento giuridico interno, ma deriva dai paesi di Common Law.
Attraverso il trust un soggetto decide di tutelare i propri beni da un’eventuale aggressione di soggetti terzi.
Per realizzare questo fine, grazie al trust il patrimonio del soggetto interessato viene trasferito ad un altrosoggetto, il trustee, il quale ha l’obbligo di gestirlo nei confronti di un terzo soggetto coinvolto, il beneficiario.
Con il trust possono essere trasferiti sia beni che diritti, quindi la maggior parte delle cose che costituiscono un patrimonio.
In realtà, esistono più tipologie di trust. Si può costituire sia perché si pensa al futuro di un altro soggetto, il beneficiario, ma può essere costituito anche per motivi differenti.
Ricapitolando, il disponente è colui che dà vita al trust, sceglie i beni da trasferire e chi sarà la persona che dovrà occuparsene.
Questo soggetto, dal canto suo, diventa titolare dei beni e deve amministrarli in favore dei beneficiari sempre designati dal disponente.
Infine, i soggetti beneficiari godranno di tutto ciò che deriva dalla gestione interna al trust.
Può essere nominato anche un guardiano che si preoccupi di vigilare sulla corretta gestione e sul rispetto delle volontà del disponente.
Quando conviene il trust?
Qual è la differenza tra testamento e trust? Nel trust si affidano i propri beni ad un soggetto che li può gestire ma sempre seguendo le indicazioni del soggetto che ha costituito il trust.
Inoltre, a beneficiare del trust possono essere sia parenti stretti ma anche soggetti terzi che non hanno nulla a che vedere con la famiglia.
Differisce leggermente dal testamento perché il trust viene creato per assolvere ad un obiettivo ben preciso. Come abbiamo visto, questo può essere il prendersi cura di una persona ma anche un altro obiettivo svincolato dalla persona stessa.
Spesso il trust viene utilizzato come strumento per il trasferimento immobiliare. Queste disposizioni sono sempre revocabili mentre il soggetto è in vita, dopo la creazione iniziale del trust.
Con il trust, la proprietà passa immediatamente e direttamente in capo ai beneficiari designati, senza ulteriori spese per il giudizio.
Perciò, qual è la differenza fra testamento e trust? Sicuramente il fatto che il trust permette un maggiore controllo, ma la gestione deve essere continuativa e può essere una strada più costosa.
In ogni caso, se vuoi ottenere un parere sulla tua situazione specifica, è sempre bene rivolgersi ad un esperto del settore. In questo modo puoi scoprire tutti gli aspetti legali, fiscali e di investimento a cui andrai incontro.
Ogni situazione è a sé e così lo è anche ogni momento della propria vita. Per questo è molto importante riuscire a trovare lo strumento giusto per trarne il maggior profitto e soddisfare le proprie aspettative.
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