Esdebitazione per individui: come farla

L’esdebitazione è uno strumento che può esser molto utile, non solo per le imprese, ma anche per gli individui. Nella vita di un cittadino può accadere di incorrere in uno stato di sovraindebitamento e non esser più in grado di procedere al pagamento dei propri debiti.

In origine, tale facoltà era riservata ai solo imprenditori di grandi dimensioni. Con la riforma del 2013, invece, è stata estesa tale facoltà a chiunque, anche agli individui, purché sia seguita una specifica procedura che coinvolge l’autorità giudiziaria. 

L’esdebitazione è una procedura che comporta la partecipazione del Tribunale competente in base alla residenza del debitore, tramite il quale si accede alla procedura di sovraindebitamento, che si conclude con decreto, prevedendo anche un’eventuale fase di cognizione piena con l’opposizione. Il principale effetto del decreto è quello di estinguere i crediti del debitore.

Laddove tu fossi un debitore in stato di sovraindebitamento, potresti essere interessato alla lettura del presente articolo. In breve cercheremo di spiegarti cos’è l’esdebitazione.

1. Cos’è l’esdebitazione? 

Tramite il meccanismo dell’esdebitazione, un individuo o un’impresa possono ottenere l’estinzione dei crediti a loro carico, applicando una disposizione normativa attualmente vigente. Tale strumento consente, non solo di eliminare il dovere di eseguire la prestazione, ma anche ogni altra conseguenza del debito. 

In origine, tale facoltà era riservata ai soli imprenditori di grandi dimensioni. Con la riforma del 2013, invece, è stata estesa tale facoltà a chiunque, anche agli individui, purché sia seguita una specifica procedura che coinvolge l’autorità giudiziaria. 

Dunque, è possibile distinguere due ipotesi di esdebitazione.

In primo luogo, l’esdebitazione dell’imprenditore fallito. Questa trova applicazione solo alle persone fisiche che sono incorse nella procedura di fallimento. Dunque, non riguarda un’ampia cerchia della popolazione. 

Mentre, la seconda tipologia della procedura è quella che invece è rivolta all’individuo sovraindebitato. Essa riguarda tutti i soggetti fallibili, quindi trova applicazione ad un’ampia cerchia della popolazione che abbiamo avuto accesso alla procedura di sovraindebitamento. Questa è stata definita dalla L. n. 3 del 2012, ma che è stata oggetto di riforma con il nuovo Codice della Crisi di impresa. 

La procedura trova applicazione a quei debitori che sono impossibilitati ad adempiere in considerazione della situazione finanziaria e patrimoniale attuale. Non ne beneficia, invece, il debitore che può provvedere al pagamento. 

2. Quali sono gli effetti dell’esdebitazione?

Ai sensi dell’art. 278, comma 1, del Codice della Crisi di impresa l’esdebitazione comporta “inesegibilità dal debitore dei crediti rimasti irrisolti”. 

L’esdebitazione è una procedura che comporta la partecipazione del Tribunale competente in base alla residenza del debitore, tramite il quale si accede alla procedura di sovraindebitamento.

Laddove, questa vada a buon fine, si ottiene l’effetto esdebitativo. Con la conseguenza, principale che è possibile ottenere la cancellazione di ogni debito non adempiuto. Si ottiene, inoltre, anche la cancellazione della banche dati relative ai cattivi pagatori. 

Tale effetto trova applicazione anche a crediti di rilevante valore, non solo a somme esigue. Dunque, in tal prospettiva solo poche categorie di debiti non possono essere oggetto di esdebitazione. 

3. Sovraindebitamento: in cosa consiste? 

L’esdebitazione presuppone necessariamente l’accesso alla procedura di sovraindebitamento. 

Si definisce sovraindebitato il debitore che non riesce a far fronte al proprio onere e dovere di procedere all’adempimento della prestazione pecuniaria, laddove non abbia a disposizione un patrimonio prontamente liquidabile. 

Altrettanto si ritiene sovraindebitato colui che non sarà in grado di pagare in breve termine. 

Il modello della normativa da sovraindebitamento è introdotto in Italia un sistema di gestione dell’inadempimento di matrice europea, già adattato in altri Paesi dell’Unione. 

In specie, possiamo ricordare il sistema del “Fresh start”, di origine britannica. Tale regime si ispira al concetto di garantire al debitore un nuovo inizio, in modo tale da non esser soggetto ad azioni delle banche o subire altre forme di preclusioni, derivanti dalla qualità di cattivo pagatore. 

Dunque, deve esser garantita la facoltà di pagare il giusto e liberarsi dai vincoli del diritto di credito.  

In conclusione, il sovraindebitamento è un istituto prettamente prodomico all’esdebitazione. Il debitore paga quanto gli è possibile e procede a cancellare il debito.

E’ possibile considerala quasi una sorta di sanatoria del debito. In tal modo, soprattutto i grandi debitori, potranno più agevolmente liberarsi di parte dei propri oneri. 

In questo modo si vuole garantire un equilibrio tra la posizione del debitore e quella dei creditori, al fine di ottenere una parte di quanto dovuto dal soggetto. 

4. Chi può ottenere l’esdebitazione con le procedure di sovraindebitamento?

La legge sul sovraindebitamento prevede la disciplina per accedere all’esdebitazione. Dunque, in primo luogo prevede che si trattino di individui che abbiano la qualità di consumatori, che siano dipendenti pensionati e inoccupati. 

Questi devono possono anche essere titolari di partite IVA, piccole imprese non fallbili, che abbiano un fatturato non inferiore a 200 mila euro l’anno. 

Accedono, inoltre, i professionisti e le categorie di enti non fallibili, come enti no profit. 

A questi si aggiungono le startup innovative e le aziende agricole.

In secondo luogo, tali soggetti per accedere devono essere sovraindebitati. Ciò significa che devono aver contratto debiti che non sono in grado di pagare. Ad esempio, laddove abbiano concluso un finanziamento con pagamento di rate mensili pari a 2000 euro, non saranno in grado di pagare la rata laddove abbiano guadagnato 2300 euro. Infatti, la mera previsione di un introito di 200 euro soli non è in grado di far fronte alle ulteriori esigenze di vita. Laddove invece guadagnasse 4000 euro, potrebbe non esser considerato sovraindebitato. 

Infine, è necessaria come ulteriore considerazione che il soggetto non deve aver commesso atti lesivi dei creditori, come l’alienazione di un immobile o se ha trasferito all’estero delle somme, in modo di non provvedere al pagamento. In questo caso, il debitore potrebbe anche esser perseguito per frode ai creditori. 

Dunque, anche ove siano integrati i requisiti sopracitati, se il debitore non assume una condotta rispettosa dei creditori, non può esser considerato sovraindebitato. Quindi, il cittadino solo ove sia corretto potrà accedere ai relativi benefici della legge del 2012. 

4.1. Chi non può accedere alla procedura? 

Non può invece accedere all’esdebitazione l’imprenditore soggetto ad altre procedure concorsuali, che:

  • nei 5 anni precedenti alla presentazione della domanda, è già stato esdebitato;
  • o abbia già beneficiato per due volte dell’esdebitazione;
  • abbia determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, dolo o frode.

Quali crediti sono soggetti ad esdebitazione?

L’effetto edebitativo non opera per qualsiasi tipologia di diritto di credito. Infatti, alcuni non possono essere oggetto di cancellazione. Ad esempio, non sono eliminabili:

  • debiti alimentari, ossia l’assegno di mantenimento che viene predisposto dal giudice in sede di divorzio per la moglie o figli;
  • debiti derivanti da alcune tipologie di sentenze giudiziarie. In genere, si tratta di diritti di credito nascenti dal fatto illecito, quindi finalizzato al risarcimento del danno da illecito aquiliano.

Mentre non sussistono preclusioni di sorta per altre tipologie di credito, come ad esempio i crediti verso imprese di credito, bancarie e Agenzia dell’Entrate. 

E’ inoltre possibile anche cancellare tutti i crediti nei confronti del fisco stesso. 

5. La procedura di esdebitazione

Laddove il debitore volesse ottenere questo effetto, deve procedere a presentare richiesta di sovraindebitamento al giudice, con la collaborazione dell’Organismo di Composizione assistita della Crisi da sovraindebitamento.

  • La domanda presentata al giudice deve contenere una serie di elementi:
  • un elenco di tutti i creditori con l’indicazione dei crediti dovuti;
  • un elenco degli atti di straordinaria amministrazione compiuti negli ultimi cinque anni
  • una copia delle dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni
  • l’indicazione delle entrate proprie e dei componenti il nucleo familiare.

Alla domanda è, altresì, necessario allegare anche una relazione redatta dall’Organismo di Composizione della Crisi. Da essa deve anche risultare:

  • le cause che hanno determinato l’indebitamento assunto;
  • le cause che hanno fatto maturare l’incapacità ad adempiere;
  • una valutazione di congruenza e attendibilità della documentazione che viene presentata con la domanda. 

5.1. Il rito in breve

Dopo che è stata presentata la domanda, il giudice adotta tutte le formalità del rito. Deve inoltre procedere a verificare la meritevolezza del debitore. 

L’esdebitazione è concessa con decreto, il quale prevede le modalità e i tempi entro i quali debitore provvedere alla dichiarazione annuale concernente le sopravvenienze attive.

Laddove non siano rispettati i termini, è revocato il beneficio dell’esdebitazione.

Il decreto in esame deve essere comunicato sia ai creditori che al debitore. In particolare, il legislatore ha previsto che il creditore possa proporre opposizione nel termine di 30 giorni. 

Solo a seguito dell’opposizione, che si conduce in contraddittorio tra le parti, il giudice decide di confermare o revocare il provvedimento impugnato. 

E’ possibile applicare la disciplina del reclamo avverso alla decisione del giudice, impugnandola di fronte alla Corte d’Appello. 

Nei quattro anni successivi al deposito del decreto, l’Organismo di Composizione della Crisi è tenuta a vigilare sulla tempestività del deposito della dichiarazione dei redditi. In tal modo, si consente di procedere alla verifica dell’esistenza di eventuali utilità che siano rilevanti per soddisfare i creditori. 

6. Le tempistiche per la procedura di esdebitazione 

I tempi per la procedura di esdebitazione sono dettati, in primo luogo, dai tempi del processo, che, come forse già saprai, in Italia sono molto lunghi. Questi, invero, variano anche in base al Tribunale in cui è instaurato il giudizio, in quanto ciascuno ha un proprio e differente carico pendente, che dipende dall’ampiezza della circoscrizione. 

Tuttavia, in linea di massima si può affermare che le tempistiche per ottenere il decreto di esdebitazione possono variare dai 18 mesi ai 5 anni. 

Quindi, l’esdebitazione sicuramente non costituisce una modalità di evitare l’adempimento totale in breve termine. Serve, invece, a consentire, soprattutto al consumatore, di ridurre la somma poi dovuta per il futuro e liberalo dai vincoli di debito. 

7. Cause che escludono l’esdebitazione

Può anche accadere che il privato non si veda concesso l’esdebitazione. In genere, queste cause sono connesse alla condotta pregressa dello stesso debitore. Come abbiamo evidenziato nei precedenti paragrafi, infatti, laddove lo steso abbia assunto comportamenti contrari a buona fede, potrebbe non vedersi riconosciuto il beneficio. 

Quindi, se durante la procedura emerge che lo stesso abbia assunto una condotta fraudolenta in danno dei creditori, non si vedrà concesso il decreto. 

Gli atti in frode ai creditori, in genere, sono disposizioni patrimoniali, che danneggiano tale categoria. Può consister in una donazione di immobile, oppure far sparire somme di denaro, o anche la rinuncia all’eredità. 

8. Gli effetti del decreto

Il decreto di esdebitazione produce molteplici effetti. In primo luogo, esso costituisce un provvedimento del Giudice che produce molteplici conseguenze. 

Il principale, e quello maggiormente interessante per il debitore, i crediti anteriori alla procedura non sono esigibili. Il soggetto sovraindebitato non sarà quindi tenuto ad adempiere alle obbligazioni contratte prima della presentazione dell’istanza di sovrandebitazione. Ciò non vale per i crediti che siano stati contratti dopo. 

Per quanto attiene invece agli interessi, siano essi moratori o corrispettivi, decadono e non dovranno più essere pagati.

Anche per quanto riguarda le procedure personali o che abbiano ad oggetto il patrimonio, quindi procedure esecutive, pignoramenti decreti ingiuntivi, decadono e non possono esser proseguiti. 

Per quanto riguarda le garanzie reali si estinguono. Laddove beni del debitore siano gravati da pegno o ipoteca, si cancellano o non hanno efficacia, ciò in quanto l’obbligazione originaria non esiste più. 

Tra i debiti che si estinguono vi sono anche quelli verso il Fisco, con inclusione dei debiti IVA. Ciò non era possibile fino al 2017, anno della riforma che ha previsto l’applicazione dell’istituto dell’esdebitazione ai crediti IVA. Tale dubbio era sorto già in giurisprudenza, per poi esser risolto dalla Corte di Giustizia europea, con la decisione n. 493-15.  

Tali fattori sono invero già esaminati in sede di sovraindebitamento, precludendo l’applicazione della stessa e il conseguente effetto esdebitativo. 

Invero, esistono anche altre ipotesi che escludono l’emissione del decreto. Ad esempio se il soggetto del debitore ha fatto ricorso ad un credito sproporzionato rispetto alle proprie possibilità finanziarie, per porsi nello stato di sovraindebitamento. Con tale esclusione si vuole sanzionare le condotti abnormi, evitando che le stesse gravino sui creditori. 

10. Consulenza e assistenza legale per il tuo caso

Come avrai notato, la disciplina prevista in relazione all’esdebitazione del privato è decisamente complessa poiché occorre valutare molti elementi.

Proprio per questo motivo, al fine di proteggere e difendere al meglio il tuo Patrimonio, ti consiglio di completare il Modulo di contatto che trovi in questa pagina.

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