Fondo di dotazione: cos’è e quali sono i vantaggi

Tipologie particolari di aziende che possono essere associazioni, fondazioni oppure enti pubblici, hanno anche uno speciale patrimonio che prende il nome di dotazione.

La dotazione è un elemento peculiare di queste aziende le quali, con il proprio lavoro, perseguono uno scopo benefico. Per far sì che l’attività prosegua, la dotazione è stata studiata per garantire che la quota capitale rimanga sempre intatta durante l’utilizzo del reddito derivante dagli investimenti.

Data la grande utilità di queste forme aziendali, mantenerle in vita il più a lungo possibile è lo scopo dei fondatori.

Perciò ora vedremo più nello specifico cosa si intende per fondo di dotazione, come funziona e quali sono i vantaggi che portano alla sua scelta.

Cos’è il fondo di dotazione?

Con il termine dotazione viene definito, secondo quanto si può leggere all’interno dell’Enciclopedia Treccani, il complesso dei beni di cui l’azienda dispone per poter svolgere la propria attività. 

In senso lato, sono comprese anche le donazioni effettuate a queste organizzazioni no profit. Per quanto riguarda la parte di patrimonio creata dalle donazioni, ciò che rientra all’interno della dotazione deve essere utilizzato per progetti e programmi che siano in linea con lo scopo in forza del quale il donatore ha donato quell’insieme di beni.

Nello specifico, però, per fondo di dotazione si intende quella parte di beni che costituiscono il patrimonio originario di associazioni, fondazioni ed enti pubblici. 

Bada bene però, non è detto che si tratti sempre e solo di denaro. Tra questi beni sono compresi anche diritti e materiali, sempre finalizzati al raggiungimento dello scopo che si è prefissata l’organizzazione no profit.

Come viene gestito il fondo di dotazione?

Molto spesso, per far sì che il fondo rimanga protetto dagli attacchi dell’esterno e consenta all’organizzazione no profit di continuare la propria attività, questo viene organizzato sotto forma di trust, di fondazione privata o di ente di pubblica beneficienza.

Non è inusuale che siano anche enti pubblici ad amministrare il fondo di dotazione. Ma possono essere anche istituti come scuole, università, biblioteche, musei o organizzazioni religiose.

Utilizzando il proprio fondo di dotazione, questi istituti operano come imprese indipendenti e questo può comportare vantaggi ma anche un notevole rischio d’impresa.

Dato che stiamo parlando di un’organizzazione che funziona in un sistema di libera concorrenza, determinare il fondo di dotazione è necessario.

A partire da questo sarà possibile determinare gli oneri finanziari. Tra l’altro, trattandosi di un capitale di rischio, quest’ultimo non può dare vita ad interessi deducibili.

Perché si crea il fondo di dotazione?

Ricapitolando, le organizzazioni no profit che funzionano come imprese indipendenti necessitano di questo patrimonio iniziale. Ma anche di quello che si va formando grazie alle donazioni che ricevono.

Non tutte, ma la maggior parte di queste dotazioni hanno il preciso scopo di mantenere la quota capitale invariata durante l’utilizzo del reddito derivante dagli investimenti che l’organizzazione fa nell’espletamento della sua attività benefica.

Quali tipologie di dotazione esistono?

Esistono quattro tipologie di dotazione e la diversità fra di loro dipende dalle diverse limitazioni nel loro utilizzo.

Partiamo ad esaminare la forma più libera per poi arrivare a quella maggiormente vincolata:

  1. Dotazioni senza alcuna restrizione: i beni contenuti all’interno della dotazione possono essere utilizzati e investiti dall’organizzazione e dall’ente come meglio ritiene, senza particolari vincoli per quanto ne concerne la quantità o lo specifico momento;
  2. Le Dotazioni a termine: queste pongono un vincolo maggiore e danno la possibilità all’organizzazione di utilizzare il patrimonio solo dopo il verificarsi di un determinato evento o il trascorrere di un periodo di tempo prestabilito;
  3. Dotazioni create per uno scopo: nei Paesi anglosassoni si parla di quasi-endowment e si tratta di dotazioni create per raggiungere uno scopo ben preciso. In questi casi, molto spesso, ad essere utilizzato è il reddito derivante dagli investimenti, mentre il cuore centrale rimane invariato;
  4. Le Dotazioni limitate: abbiamo detto che il fondo di dotazione è il patrimonio originario ma che la dotazione in senso generale è costituita dalle donazioni fatte da soggetti terzi. Perciò, nel caso delle dotazioni limitate, l’utilizzo dei beni può essere fatto solamente secondo il fine perseguito dal donatore al momento della donazione.

Cosa accade se l’organizzazione ha problemi finanziari e dispone solamente di dotazioni limitate? Il tribunale può autorizzare l’istituto ad utilizzare il patrimonio per un diverso fine ma senza dimenticarsi di onorare ugualmente la memoria del donatore.

I principali campi di applicazione

Uno dei principali ambiti all’interno del quale le dotazioni giocano un ruolo fondamentale è quello dell’istruzione. Le scuole e le università finanziano i propri corsi e le attività grazie alle donazioni.

In tanti Paesi gli istituti possono migliorare il servizio che offrono anche grazie alle donazioni effettuate da soggetti esterni. Questi ultimi hanno a cuore il livello qualitativo degli istituti. Quello accademico è sicuramente l’esempio più lampante dell’utilizzo e della gestione del fondo di dotazione.

Peraltro, da un patrimonio iniziale, gli istituti si occupano della successiva gestione dei beni. Cercano di ricavare sempre più reddito dagli investimenti fatti utilizzando il patrimonio originario.

Chiaramente le donazioni non è detto che siano regolari e sempre cospicue. Per questo l’istituto deve essere bravo nella gestione del proprio patrimonio reinvestendo continuamente i frutti per riuscire a portare avanti la propria attività benefica.

Una buona gestione significa disporre di un team preparato e professionale. Questo deve essere in grado di allocare le risorse, tagliare le spese non necessarie, gestire nel modo corretto il rischio d’impresa e, soprattutto, definire i giusti obiettivi nei quali investire le proprie risorse.

Tanti istituti, in particolar modo negli Stati Uniti, hanno costruito la propria fortuna sulla base delle donazioni e della corretta gestione delle risorse limitate a disposizione.

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