Gestire il Patrimonio

I migliori consigli su come gestire il tuo patrimonio per trarne il massimo profitto attraverso gli investimenti nel Capitale di Rischio, nell’attività d’Impresa e negli Immobili (Wealth Management).

La presente sezione di ObiettivoProfitto.it è dedicata alla Gestione del Patrimonio di individui e imprese, rimandandosi alle altre sezioni per le tematiche relative alla Pianificazione, alla Protezione e alla Fiscalità del Patrimonio di individui e imprese.

Gestire il patrimonio può rilevarsi un’attività complessa, non sempre agevole a mani inesperte. Sono spesso richieste una serie di operazioni di svariata natura, dalla conclusione di contratti di acquisizione, alla gestione degli immobili, agli investimenti, specie nell’ambito delle start up innovative e della piccole e medie imprese.

Ti starai allora chiedendo: come gestire con profitto il tuo patrimonio? A cosa devi prestare attenzione? Quali sono i migliori investimenti che potresti concludere?

Invero queste domande possono avere molteplici risposte. Molto dipende dalle finalità che intendi perseguire, dei tuoi obiettivi e dell’entità del patrimonio.

La rendita patrimoniale immobiliare è già un ottimo punto di partenza, ma l’importante è implementare una strategia di diversificazione, che consenta di minimizzare i rischi intrinseci. Proprio per questo che può risultare conveniente, invece, associarlo a operazioni più rischiose, ma sicuramente più redditizie. A tal proposito ci riferiamo al c.d. Private Equity.

Anzitutto per Private Equity (inteso in senso lato in questa trattazione) si intende l’investimento compiuto attraverso delle significative acquisizioni di partecipazioni, in imprese che operano in un’ottica di medio-lungo termine.

Questo significa che l’investitore rimarrà parte dell’impresa in cui ha deciso di investire per un periodo, appunto, medio-lungo, fino a che al momento opportuno deciderà di disinvestire ottenendone un guadagno.

All’opposto, ove tu fossi titolare di un’azienda, potresti decidere di ricercare tali forme di investimento per implementare la tua impresa. In tal senso ti converrà realizzare un adeguato business plan per rendere più “appetibile” la tua impresa.

In questa sede vogliamo offrirti alcuni consigli su come gestire il patrimonio. Per tali motivazioni ti invitiamo nella prosecuzione della lettura, in modo tale che potrai avere un quadro sintetico di come gestire il tuo patrimonio.

1. Investire nel Capitale di Rischio e gestire il Capitale Sociale

Uno degli strumenti di gestione del patrimonio sono gli investimenti nel capitale di rischio. Questi infatti consentono una corretta gestione del capitale sociale imprenditoriale e possono rivelarsi degli ottimi strumenti per incrementare ed organizzare il tuo patrimonio.

In promo luogo ti starai chiedendo di cosa si tratta quando si parla di capitale sociale. Il concetto di capitale sociale è strettamente connesso all’idea di conferimento. Con questa espressione si intende l’apporto economico che ogni investitore garantisce alla struttura societaria, per entrare a farne parte.

1.1. Gli investimenti nel capitale di rischio

Gli investimenti in capitale di rischio caratterizzati dalla sottoposizione dell’operatore economico al rischio di impresa. Ciò implica che l’investitore non ottiene una remunerazione fissa, ma ricava un tornaconto economico in base all’andamento del titolo oggetto dell’investimento o della società nel mercato. In fase di liquidazione, inoltre, agli investitori in capitale di rischio, viene riconosciuta una soddisfazione del proprio credito c.d. residuale, rispetto a quella degli altri creditori.

Nonostante ad un primo sguardo queste modalità di investimento ti potrebbero non sembrare convincenti, in realtà esse sono molto utili sotto un duplice profilo. Questa tipologia di remunerazione consente di accumulare grandi risultati di investimento nel caso in cui vi sia una buona gestione societaria. L’investitore sarà, allora, indotto a collaborare con la gestione e svolgere attività di controllo su di essa.

Potrai approfondire il tema nel seguente articolo:

Mercato dei capitali: cos’è e come funziona 

1.2. Investimenti in Private Equity

Gli investimenti in Private Equity costituiscono una forma di finanziamento mediante capitale di rischio in società non quotate in borsa.

A differenza della categoria precedente l’investimento è svincolato dall’andamento del mercato azionario. Inoltre in genere è operata una valutazione del rendimento sul lungo periodo .Ciò significa che l’investimento in Private Equity porterà a degli utili che non vengono valutati trimestralmente o nel breve periodo, ma in un periodo più lungo.

Tale tipologia di investimento comporta dei vantaggi sia per l’impresa che investe, od anche l’operatore singolo, oltre che per l’impresa che riceve il finanziamento.

Laddove fossi interessato ad approfondire i temi ivi affrontati ti invitiamo nella lettura dei seguenti articoli:

1.3. Operazioni sul capitale sociale

Per una corretta gestione del patrimonio aziendale è opportuno avere una serie di conoscenze e competenze anche in riferimento alla c.d. ordinaria gestione di capitale sociale.

Infatti, per la realizzazione di attività imprenditoriale, aldilà degli investimenti nel capitale di rischio, è necessario compiere una serie di operazioni che consentono il funzionamento ordinario della società.

Si tratta di operazioni che sono necessarie all’avvio della società o ad un suo ampliamento all’interno del mercato.

Tra queste sicuramente vi rientra il meccanismo di acquisto di azioni che consente all’investitore di ottenere dei guadagni, percependo i c.d. dividendi, e alla società di incrementare il proprio capitale sociale.

A volte, per la realizzazione di certe operazioni sociali, è necessario aumentare il capitale sociale originariamente conferito dai soci. Esistono diverse tipologie di aumento di capitale e, in base alle proprie esigenze e caratteristiche, sarà più opportuno procedere in un senso piuttosto che in un altro.

Se sei interessato ad approfondire queste tematiche, ecco un elenco di articoli che se ne occupa:

2. Gestire i beni aziendali

La Gestione dei beni aziendali assume importante rilevo sopratutto nei momenti di crisi economica, e talvolta di crisi sociale. Sono molte le minacce che incombono su qualsiasi business e saperle riconoscere è il primo passo per evitare di farsi sommergere e di arrivare a crisi molto più gravi come le perdite di denaro o il fallimento.

Saper prevenirle e gestire le conseguenze lesive su di esse, è allora determinante per consentire la sopravvivenza di della tua impresa.

2.1. La fase di finanziamento

Per finanziare un’impresa, possono essere presenti diversi canali di finanziamento e in prima battuta quello del capitale con azioni. Invero, la tipologia di strumento a cui dovrai ricorrere cambia a seconda della struttura dell’impresa e al modello a cui essa aspira.

Gli investitori, prima di procedere ad impiegare i propri risparmi in un’impresa, provvederanno alla valutazione di quello che potremmo definire lo stato di salute della stessa. In genere gli indicatori che prenderanno in considerazione sono molteplici, tra cui il conto capitale.  

Ciò serve a misurare la stabilità o la volatilità dei rendimenti, la sua incidenza sul mercato finanziario, anche in un’ottica prospettica.

Le tipologie di finanziamento mediante capitale sono di due tipologie:

  • finanziamento a titolo di capitale proprio;
  • finanziamento a titolo di capitale di terzi.

Laddove fossi interessato ad approfondire i temi ivi affrontati ti invitiamo nella lettura dei seguenti articoli:

2.2. Gestione aziendale

La fase della gestione aziendale è fondamentale al fine di pianificare obiettivi, strategie e mezzi da impiegare. Solo un’adeguata organizzazione consente di attrarre investitori e di sviluppare il tuo business. Ovviamente per organizzare un buon programma di gestione aziendali dovrai individuare obiettivi definire e comunicare le strategie e attuare le strategie.

La gestione aziendale presuppone alcune fasi:

  • La programmazione costituisce la fase immediatamente preordinata alla gestione, con la quale dovrai individuare gli obiettivi generali che hai intenzione di perseguire;
  •  Individuare il budget. In pratica, con ciò si intende la quantificazione in termini monetari di programmi aziendali;
  • Il controllo è l’ultima fase dell’attività di programmazione, questo è antecedente se posto in essere prima che sia avviato il piano aziendale. E’ susseguente o consuntivo se si estende all’attività aziendale posta in essere.

Laddove fossi interessato ad approfondire i temi ivi affrontati ti invitiamo nella lettura dei seguenti articoli:

2.3. Consulenza e sviluppo

Lo sviluppo della tua azienda avviene sulla base di molteplici fattori.

In primo luogo, dovrai prestare attenzione al c.d. Marketing. Quest’ultimo, ad oggi, ha subito un’importante evoluzione grazie allo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione. A tal proposito, infatti, si distingue tra marketing offline, che si realizza mediante i tradizionali strumenti di comunicazione, come televisione, eventi, e online, ossia tramite il web e social network.

Il secondo suggerimento, invero, che ti abbiamo offerto è quello di organizzare la gerarchia dei ruoli nella vostra azienda e instaurare un rapporto continuativo con i dipendenti. Un buon ambiente di lavoro è fondamentale per aumentare la produttività del team, ridurre lo stress e risparmiare tempo.

La creazione di un’azienda e la sua gestione potrebbe però essere molto complicata, ragion per cui è possibile ricorrere ad un consulente, come l’avvocato esperto in marchi e brevetti o il welfare manager.

Laddove fossi interessato ad approfondire i temi ivi affrontati ti invitiamo nella lettura dei seguenti articoli:

3. Gestire gli immobili

Gli immobili sono la categoria di beni che, forse, può risultare tra le più difficili da gestire. Ciò in quanto, come forse già saprai, lo sfruttamento della proprietà di immobili è stata storicamente una delle principali fonti di ricchezza nel nostro Paese.

Ciò, tuttavia, non corrisponde spesso a competenze e capacità di gestione. La maggior parte dei possessori di immobili e i detentori di patrimonio sovente non hanno conoscenze tecniche e finanziarie tali da ottimizzare l’investimento. Soprattutto, laddove si tratti di un patrimonio immobiliare ricco, farlo fruttare è sicuramente complesso.

A ciò devi, inoltre, aggiungere che l’ipertrofica attività edilizia degli scorsi decenni ha saturato un mercato che, soprattutto a seguito delle recenti crisi economiche, stenta ormai a decollare nuovamente.

Proprio per questo che può essere opportuno ricorrere a dei consulenti o professionisti che possano indirizzarti nell’attività di gestione del tuo immobile.

3.1. Investire in immobili

Gestire il patrimonio immobiliare, sicuramente, passa attraverso gli investimenti in proprietà, nell’attività di acquisto, ristrutturazione e rivendita degli stessi. Sono proprio predette operazione che possono certamente portarti un guadagno o una rendita passiva da aggiungere alle altre fonti di reddito che già possiedi.

Prima di investire, tuttavia, dovrai preliminarmente valutare i fattori di rischio e stabilire i principali obiettivi che intendi perseguire. L’investimento in immobili può essere finalizzato ad ottenere liquidità, significa scegliere tra vendere subito una casa oppure decidere di affittarla per avere una rendita periodica.

Una delle pratiche più diffuse negli ultimi anni è il c.d. flipping immobiliare. Con ciò si intende precisamente la prassi di acquistare un immobile e rivenderlo, dopo averlo ristrutturato. Mentre, laddove decidessi di ricorrere alla locazione, di fronte a te ti si prospettano molteplici alternative, dall’affitto per brevi periodi, come per le c.d. case vacanze, oppure stipulare contratti transitori, di breve durata, e a canone concordato.

Laddove fossi interessato all’argomento ti invitiamo nella lettura dei seguenti articoli:

3.2. Acquistare un immobile

Gestire un immobile presuppone talvolta l’acquisto dello stesso, mediante atto di compravendita. Questo, in genere, si sviluppa in tre momenti principali:

  • La conclusione di un contratto preliminare, con il quale si ferma l’affare in attesa di ulteriori accertamenti sull’immobile o dell’erogazione di un finanziamento. In questa fasi si individuano le caratteristiche salienti che dovrà contenere il contratto;
  • Il contratto definitivo, con il quale si produce l’effetto traslativo;
  • Il rogito consiste in un atto notarile vero e proprio, che sigilla la compravendita effettiva dell’immobile.

Il contratto di compravendita può anche essere ampliato inserendo clausole o una serie di previsioni ulteriori, come accade nel caso della vendita con prelazione la vendita con patto di riservato dominio.

Ovviamente la disponibilità di un immobile non si ottiene solo mediante contratto di compravendita, ma anche mediante atti come ad esempio il contratto di comodato o l’usucapione.

Laddove fossi interessato all’argomento ti invitiamo nella lettura dei seguenti articoli:

3.3. Gestire un immobile

La gestione con profitto del patrimonio immobiliare e mobiliare non è un’attività semplice, che presuppone scelte oculate.

A tal proposito dovrai valutare una serie di elementi per poi procedere a scegliere come gestire il tuo patrimonio:

  • analizzare la possibilità di cessione degli immobili in ottica futura;
  • valutazione inerente il reddito personale del soggetto senza considerare il reddito da locazione;
  • svolgere analisi riguardante i costi indiretti legati al conferimento di immobili in società;
  • compiere valutazione in merito al reddito ottenibile dalla locazione.

Fatta questa valutazione preliminare, potresti scegliere di affittare il tuo immobile, adibirlo a B&B. Ti consigliamo comunque di diversificare la destinazione dei tuoi immobili. Laddove fossi interessato puoi anche ricorrere alla consulenza di esperti del settore.

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