Gestire i beni aziendali

I migliori consigli su come ottimizzare la gestione ordinaria dei beni aziendali e del patrimonio della tua impresa (Corporate Asset and Wealth Management).

La gestione del patrimonio dell’azienda è, mai come oggi, un argomento particolarmente discusso. Le crisi sociali, economiche, e talvolta sanitarie possono mettere a dura prova le imprese, le quali, laddove non presentino una struttura solida, potrebbero fortemente risentirne.

Gestire un’impresa è il sogno di tanti, tuttavia la strada che deve percorrere l’imprenditore non è sempre lastricata di successi e soddisfazioni. Essere imprenditori significa anche accettare i sacrifici da compiere perché, oltre a raccogliere successi, si devono fare i conti anche con i rischi dell’impresa.

Le minacce che incombono su qualsiasi business sono veramente tante e saperle riconoscere è il primo passo per evitare di farsi sommergere e di arrivare a crisi molto più gravi come le perdite di denaro o il fallimento.

Uno dei primi rischi da prevenire è proprio la possibile crisi di liquidità, la quale può essere l’inevitabile conseguenza di lunghi periodi di incertezza economica. In molti casi le imprese mal gestiscono le proprie possibilità e flussi di cassa. Ciò inevitabilmente conduce a rilevanti conseguenze in termini di disponibilità economica.

Saper gestire i flussi di cassa in maniera efficace è ciò che può fare la differenza tra la sopravvivenza e il fallimento.

Tuttavia, questo non è l’unico strumento per prevenire crisi. La principale modalità per far fronte a possibili perdite è organizzare la gestione del patrimonio. Questa si basa su 3 step da seguire. E’, infatti, opportuno, prima, individuare i rischi che impattano sul patrimonio aziendale, verificare quali si possono realizzare e scegliere i rimedi da adottare.

La gestione deve essere necessariamente supportata da un piano, da uno schema o un progetto. Proprio per tale ragione, nel presente contenuto, vogliamo offrirti importanti suggerimenti, che potrai approfondire negli articoli presenti nella relativa categoria.

1. La fase di finanziamento

Avviare un’impresa, oltre a richiedere una serie di adempimenti burocratici e il possesso di requisiti, presuppone la base di capitale per iniziare l’attività lavorativa.

Per finanziare un’impresa, possono essere presenti diversi canali di finanziamento e in prima battuta quello del capitale con azioni. Quest’ultimo, presenta innumerevoli vantaggi legati alla modalità di finanziamento attivata. In particolare, prevede la partecipazione attiva alla vita e alle decisioni dell’impresa da parte di coloro che acquistano le azioni.

Tuttavia, dovrai tenere in considerazione che molto dipende anche dalla natura e caratteristiche dell’azienda e dell’impresa che andrai a gestire. Ad esempio per finanziare una start-up innovativa, avrai meno strumenti a disposizione.

In questo settore, infatti, i metodi di incremento del capitale sono in realtà molto più limitati rispetto a qualsiasi altra impresa. In particolare alcune caratteristiche della start-up ostano all’accesso alle ordinarie linee di credito e finanziamento. L’assenza di garanzie solide non consente di fornire le basi per garantire fiducia agli investitori.

Quindi, sono molti i fattori che dovrai tenere in considerazione nel momento in cui deciderai gli istituti o gli strumenti con cui investire nella tua azienda.
In primo luogo dovrai avere una certa consapevolezza degli obiettivi da perseguire. A seconda di questi potrebbe variare il capitale che dovrai avere a disposizione.

In secondo luogo, poi, potrei valutare il peso dell’azienda sul mercato, al fine di accertare l’appetibilità della stessa per eventuali investitori.

Il costo del capitale è un valore altamente rilevate, che dovrai tenere in considerazione, con l’intento di garantire l’operatività della tua impresa e per definirne al meglio il suo valore economico e peso nel mercato. Questo valore, infatti, può essere utilizzato come parametro anche per gli stessi investitori. In tal modo potranno capire se investire al momento in questa impresa è profittevole.

1.1. Valutare il potenziale dell’azienda

Gli investitori, prima di procedere ad impiegare i propri risparmi in un’impresa, provvederanno alla valutazione di quello che potremmo definire lo stato di salute della stessa. Il costo del capitale è un utile parametro sulla capacità dell’impresa di poter finanziare al meglio la sua attività e poggia su una serie di elementi per definirlo.

Tramite suddetto valore, l’investitore procederà a verificare quello che è il rendimento atteso sul capitale. Ciò serve a misurare la stabilità o la volatilità dei rendimenti, la sua incidenza sul mercato finanziario, anche in un’ottica prospettica, ossia allo scopo di prevedere se in futuro possa esser considerata attesa una sostanziale crescita.

Il costo di capitale può essere calcolato tenendo in considerazione alcune importanti voci.

  • Le azioni ordinarie. Esse sono la tipologia più importante di finanziamento diretto per un’impresa e comportano come costo, il pagamento di un utile a fine anno.
  • Le obbligazioni. Queste ultime sono dei veri e propri titoli di debito che permettono alle imprese di ottenere capitale per finanziarie le proprie attività.
  • I costi impliciti. Rappresentano delle voci specifiche sull’attività dell’impresa come il costo per il personale o per l’ammortamento nel lungo termine di un macchinario.

Laddove fossi interessato ad approfondire ti invitiamo alla lettura dei seguenti articoli:

1.2. Finanziamento mediante capitale

Le modalità di finanziamento mediante capitale si distinguono in due tipologie:

  • finanziamento a titolo di capitale proprio;
  • finanziamento a titolo di capitale di terzi.

Il capitale proprio si sostanzia nei mezzi finanziari versati alla società direttamente dall’imprenditore o dai soci, nel caso di società. Esso si identifica quindi con i c.d. conferimenti, che all’avvio dell’attività o all’ingresso nella compagine sociale costituiscono il “prezzo” della partecipazione.

Alla prima categoria appartengono fenomeni quali ad esempio l’aumento di capitaleCon questa procedura, l’assemblea dei soci di una società procede a riorganizzare la gestione del capitale già appartenente alla società, tramite una diversa imputazione di alcune poste ideali del patrimonio netto. In pratica, con questa operazione l’assemblea va soltanto ad aumentare il valore delle partecipazioni sociali

Tale operazione può realizzarsi mediante emissione delle c.d. azione. Queste ultime sono una quota del capitale di una società per azioni e il diritto ad un dividendo a fine anno in base ai profitti realizzati dall’impresa e in proporzione alla quota posseduta. Inoltre, offre agli azionisti un potere decisionale sulle attività della stessa sempre in base alla percentuale di azioni realmente detenuta.

Potresti anche decidere di finanziare la tua azienda mediante indebito e non tramite aumento di capitale. Questo è uno strumento che permette di raccogliere una maggiore quota da destinare alla crescita delle proprie attività. Ciò comporta il vantaggio di avere un rapporto con i potenziali creditori che è vincolato solo al tipo di debito contratto.

Suddetto strumento presuppone una forma di finanziamento collegate a questo sistema, le società possono far riferimento alla vendita di azioni o alle emissioni di nuovi titoli di debito.

Non mancano, anche strategie applicate dalle imprese di riacquisto azioni. Si tratta di proporre ad un certo numero di azionisti di rinunciare al dividendo, che verrà utilizzato dalla società per acquistare proprie azioni in cambio di maggiori entrate economiche future per gli azionisti.

Laddove volessi approfondire l’argomento ti invito a leggere i seguenti articoli:

2. Gestione aziendale

Il sistema di gestione è fondato su 2 nuclei strettamente connessi in una relazione. La prima componente comporta la formulazione degli obiettivi strategici, che l’azienda mira a conseguire, anche in una prospettiva di scelte future. La seconda è l‘attività manageriale, che consente il conseguimento di predetti obiettivi.

La gestione, intesa in senso ampio, prevede un’organizzazione su 3 piani.

  • Il primo di questi è la c.d. gestione in senso stretto, ossia l’attività volta ad assolvere il compito di valutare la fattibilità delle idee, e convertirle in atti esecutivi.
  • Un secondo momento è invece la gestione. Questa serve a tradurre gli obiettivi formulati nell’ambito della pianificazione di gestione in scelte concrete, tenuto conto delle risorse di cui si dispone.
  • Il terzo, il controllo che serve ad analizzare le differenze che sorgono tra quanto programmato e quanto realizzato.

Tale organizzazione consente di garantire una buona gestione. Con ciò si intende la possibilità di organizzare l’attività di impresa nel modo più accattivante per gli investimenti esterni.

Realizzare un piano di gestione ti consente di esercitare efficacemente la tua attività imprenditoriale, di costituire legami consolidati con clienti e fornitori. In tal modo sarai in grado di porre in essere operazioni coperte, per fino in contanti, e gestire i flussi di casa in modo da prevenire deficit e crisi di liquidità.

2.1. Strategie e organizzazione

Al fine di stabilire un piano e programma di gestione del patrimonio aziendale dovrai, preliminarmente, individuare gli obiettivi da seguire. Per procedere in tal senso dovrai, quindi, tenere in considerazione i seguenti elementi:

  • stabilire quali sono i macro obiettivi a lungo termine;
  • definire e comunicare le strategie;
  • attuare le strategie mediante la definizione degli obiettivi a breve termine;
  • assegnare gli obiettivi e monitorarne il raggiungimento;
  • misurare, comparare e verificare i risultati ottenuti rispetto a quelli programmati inizialmente.

2.2. Potenziale di impresa

In primo luogo, prima di predisporre un nuovo piano organizzativo dovrai procedere ad una valutazione della tua impresa. In specie sarai chiamato ad esaminare le implicazioni delle tue scelte di gestione, a valutare i rischi e l’andamento dell’attività imprenditoriale.

A tal fine vi sono degli elementi e indicatori che ti potranno essere utili per verificare qual è lo stato di “salute” della tua impresa. In particolare potrai prendere in considerazione tre indici:

  •  periodo di ammortamento : con ciò ci si riferisce al tempo necessario affinché un’impresa possa mettere a frutto il capitale ottenuto da un investimento;
  •  tasso di rendimento: è il valore atteso da un progetto finanziato con azioni o debito. Se questo valore è superiore al costo sostenuto dal suddetto finanziamento, l’impresa è in una buona direzione;
  •  valore attuale netto: è la capacità redditizia del progetto avviato con i finanziamenti ottenuti. Quest’ultimo, permette di valutarne al meglio la validità e un contributo concreto rispetto a cosa scegliere tra debito e azioni per crescere la propria competitività sul mercato.

I fattori sopra citati sono quindi ottimi strumenti di valutazione dell’attività imprenditoriale, che ti aiuteranno a prevenire e valutare i rischi per la tua impresa. Le minacce che incombono su qualsiasi business sono veramente tante e saperle riconoscere è il primo passo per evitare di farsi trovare impreparati.

I rischi potresti correre appartengono a diverse tipologie, tra queste ricordiamo:

  • i problemi che potrebbero accadere nel mondo fisico mettendo a repentaglio i tuoi beni e l’incolumità dei dipendenti, come fenomeni naturale, incendi, allagamenti;
  • crisi di liquidità, riduzione di introiti e flussi di cassa che non consentono di adempiere alle obbligazioni assunte;
  • mancanza di finanziatori o da cambiamenti interni all’azienda;
  • personale inesperto o non adeguato alle mansioni a cui sono destinati, dovrai quindi scegliere persone responsabili e motivate, nonché formarle una volta effettuato l’ingresso in azienda;
  • rischi del mercato e concorrenza con altri competitor, che potrebbero offrire un servizio similare andando però a ribassare i costi;
  • una cattiva reputazione, oggi a causa della grande diffusione degli strumenti di comunicazione è molto facile procurarsi una cattiva fama.

Laddove fossi interessato ti invitiamo ad approfondire le predette tematiche:

2.3. Programmazione aziendale

La programmazione costituisce la fase immediatamente preordinata alla gestione, con la quale dovrai individuare gli obiettivi generali che hai intenzione di perseguire. Quelli che sono gli obiettivi, che in una fase prodromica avrai individuato, dovrà conseguire la concretizzazione in un programma di realizzazione.

A tal fine dovrai procedere ad individuare il budget. In pratica, con ciò si intende la quantificazione in termini monetari di programmi aziendali, relativo alle future operazioni di gestione che intenderai porre in essere. Gli obiettivi strategici individuati devono essere tradotti sul piano operativo. Questi andranno a determinare i presupposti per la definizione del tuo budget.

Dopo che avrai operato suddetta valutazione, dovrai procedere alla redazione di un business plan. Questo possiamo definirlo come il documento che racchiude le strategie imprenditoriali e il loro grado di fattibilità. Questo si organizza sulla basi di piani di azione pluriennali dai quali emergono gli obiettivi di vendita si dovranno perseguire nell’esercizio. In tal contesto, si procede alla predisposizione del piano integrato di vendita, produzione e scorte.

Questo strumento contiene, dunque, sia una parte descrittiva che una parte numerica, dove si va a tradurre in moneta le operazioni che si ipotizzano.

Il controllo è l’ultima fase dell’attività di programmazione. Esso può essere inteso in diversi significati, tali da permettere di dire che tutto il sistema di gestione, programmazione e controllo è pervaso dal controllo.

Il controllo può essere antecedente, relativo alla fase di preventivo, ossia prima che sia avviato il piano aziendale. Mentre si dice che esso è susseguente o consuntivo se si estende all’attività aziendale posta in essere.

Laddove fossi interessato ad approfondire l’argomento ti invitiamo a leggere i seguenti articoli:

3. Consulenza e sviluppo

Lo sviluppo della tua azienda avviene sulla base di molteplici fattori. Non solo è indispensabile, come affermato nel precedente paragrafo, un’adeguata organizzazione, potrebbe invero non essere sufficiente per il successo della tua attività imprenditoriale.

Invero, gli aspetti da analizzare per implementare il tuo business sono molteplici, dalla gestione del rapporto con i dipendenti, alle scelte di marketing e allo sviluppo tecnologico. Questi, invero sono solo alcuni degli elementi che dovrai tenere in considerazione.

In primo luogo, dovrai prestare attenzione al c.d. Marketing. Quest’ultimo, in realtà, individua un ramo dell’economia che si occupa dello studio di un mercato di riferimento per riuscire ad individuare i bisogni dei potenziali clienti e decidere le strategie con cui soddisfarli, unitamente ad uno studio approfondito del background culturale e dei competitor.

Questo è sicuramente uno strumento che ti risulterà indispensabile per gestire la tua azienda.

Oltre a valutare un’idonea strategia di marketing, è necessario individuare le  persone che la compongono la tua impresa. Vanno valutati i ruoli a disposizione e quali azioni devono mettere in campo per poter raggiungere i risultati previsti all’interno del business plan.

Tale attività, tuttavia, non è circoscritta alla sola selezione e attribuzione di ruoli. E’ necessario, infatti, instaurare un rapporto con i dipendenti, che sia continuativo e proficuo, al fine di individuare immediatamente deficit e carenze nell’organizzazione generale, nonché motivarli nell’esercizio delle loro funzioni.

3.1. Come sviluppare la tua azienda?

Nel precedente paragrafo abbiamo individuato in linee generali quelli che sono i punti salienti per accrescere il tuo business.

Come evidenziato in primo luogo dovrai dotarti di un’ottima strategia di marketing. Con la forte digitalizzazione, tuttavia, è nato un ramo specifico chiamato marketing online, che ha completato il concetto di marketing tradizionale, adattandolo alle nuove esigenze della realtà moderna.

Proprio per tale ragione è opportuno distinguere tra marketing online e offline.

A questa seconda categoria rientrano le strategie che usano i tradizionali strumenti di comunicazione. Tra questi possiamo trovare la televisione e la radio, la stampa, il volantinaggio e gli eventi. Tutti metodi classici per raggiungere potenziali clienti e far conoscere i propri beni o servizi attraverso la pubblicità.

Il marketing online sfrutta le nuove tecnologie che le aziende hanno a disposizione per farsi conoscere e promuovere i propri prodotti o servizi. Tutte le tecniche che stiamo per elencare sfruttano, naturalmente, il web.

Articoli di approfondimento

Laddove fossi interessato ad approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere i seguenti articoli:

3.2. Comunicazione e gestione dei dipendenti

Il secondo suggerimento, invero, che ti abbiamo offerto è quello di organizzare la gerarchia dei ruoli nella vostra azienda e instaurare un rapporto continuativo con i dipendenti. Va, inoltre, verificato se le figure necessarie sono già tutte presenti all’interno dell’impresa o se vanno cercate all’esterno, valutando quanto sia agevole o meno questa attività.

Un buon ambiente di lavoro è fondamentale per aumentare la produttività del team, ridurre lo stress e risparmiare tempo che può essere sfruttato in modo più proficuo. Ciò può esser agevolmente realizzato mediante comunicazione aziendale efficace è in grado di evitare molte incomprensioni, risolvere problemi e migliorare il rapporto sia con i propri colleghi che con i clienti.

Invero, è forse altrettanto opportuno promuovere la formazione dei tuoi dipendenti, grazie a corsi esterni o organizzati all’interno dell’impresa stessa, o anche tramite piattaforme online.

Laddove fossi interessato ad approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere i seguenti articoli:

3.3. Consulenza aziendale

La creazione di un’impresa, ad oggi, è divenuta un’operazione di particolare complessità, al punto che da indurre a disincentivare molti nella realizzazione di nuove realtà imprenditoriali. Soprattutto i piccoli progetti, a basso budget, potrebbero risentire del sistema complesso, connotato da non pochi adempimento burocratici e della numerose questioni, anche in tema di proprietà intellettuale.

A ciò poi si aggiunge la necessità di organizzare al meglio l’attività e soprattutto renderla produttiva. Come abbiamo già evidenziato, uno degli obiettivi è quello di realizzare un ambiente di lavoro sereno e valorizzare le figure professionali che prestano il loro lavoro.

A tal proposito ti consigliamo quindi di rivolgerti ad un consulente che possa adeguatamente coadiuvarti ed indirizzarti nella costituzione e gestione di una nuova realtà imprenditoriale. Potrei far riferimento a due distinte figure:

  • avvocato specializzato in marchi e brevetti, il quale potrò assisterti nella individuazione e selezione del tuo marchio o brevetto, nonché nella fase di registrazione;
  • welfare manager: il suo compito è ideare strategie volte a migliorare la qualità della vita delle persone che lavorano all’interno di quell’azienda, sia durante l’orario lavorativo che fuori.

Laddove fossi interessato ad approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere i seguenti articoli:

3.4. Leadership: l’esempio di grandi imprenditori

In conclusione poniamo in evidenza la necessità di garantire una leadership salda. Sicuramente questa capacità non è semplicemente connessa a doti imprenditoriali, necessarie, ma anche a doti naturali, come il carisma e il senso degli affari.

A tal proposito ti invitiamo a prendere esempio da importanti imprenditori dell’era moderna, quali:

Tutti gli articoli della sezione