INDICE
L’indegnità a succedere non è altro che una sanzione civilistica che viene emanata nei confronti di un soggetto che abbia tenuto una delle condotte dell’art. 463 del Codice Civile.
Dunque l’indegno, è quel soggetto che durante la vita del defunto ha tenuto un comportamento deplorevole e dunque viene escluso dalla successione.
Se sei stato definito indegno sicuramente avrai avuto un comportamento grave, illecito che ti avrà qualificato come non meritevole di beneficiare della successione.
Chi è definito indegno secondo il Codice Civile
L’articolo 463 del Codice Civile stabilisce che è indegno:
- Chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere (575 ss. c.p.) la persona della cui successione si tratta, o il coniuge, o un discendente, o un ascendente della medesima, purché non ricorra alcuna delle cause che escludono la punibilità a norma della legge penale (45 ss. c.p.);
- colui che ha commesso, in danno di una di tali persone, un fatto al quale la legge dichiara applicabili le disposizioni dell’omicidio (397, 579.3, 580.2 c.p.);
- Chi ha denunciato una di tali persone per reato punibile con l’ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni (art. 21 ss. c.p.), se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale (368 c.p.); ovvero ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei confronti di lui, falsa in giudizio penale (372 c.p.);
- il genitore, essendo decaduto dalla potestà genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta a norma dell’art. 330, non è stato reintegrato nella potestà alla data di apertura della successione della medesima;
- Chi ha indotto con dolo (1439) o violenza (1434 ss.) la persona della cui successione si tratta a fare, revocare, o mutare il testamento, o l’ha impedito;
- la persona che ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata;
- Chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso (art. 491 c.p.).
Questo elenco è tassativo e si può raggruppare in due distinte categorie, tu potresti rientrare in uno o nell’altra se hai:
- Se hai volontariamente messo in pericolo in concreto o potenzialmente l’integrità fisica o morale del defunto;
- Se hai cercato in qualche modo di portare, andando contro la volontà del soggetto, a tuo favore la redazione del testamento.
Di conseguenza sarai escluso dalla successione testamentaria.
Come funziona l’indegnità a succedere
Partendo dal presupposto che tu abbia capacità a succedere di conseguenza saresti uno dei beneficiari dell’eredità del defunto.
Ma nel caso in cui tu abbia nel corso della vita del defunto attuato uno dei comportamenti di sopra elencati, sarai dichiarato indegno dal Giudice con sentenza.
Dunque la tua indegnità a succedere avrà effetto solo dopo la dichiarazione di tale sentenza.
La dichiarazione di indegnità a succedere dunque non è un atto automatico ma deve essere promossa da un atto di citazione.
Chi può chiedere l’indegnità a succedere
L’indegnità a succedere può essere richiesta nei tuoi confronti dai tuoi subordinati alla successione, ossia quei soggetti che rientrano nella successione dopo di te.
Se verrà stabilità l’indegnità nei tuoi confronti tramite una sentenza tu avrai l’obbligo di restituire tutti i beni ereditati e i loro frutti che hai accettato anche in maniera tacita.
Infatti potrai essere dichiarato indegno solo nel caso in cui tu abbia accettato l’eredità.
Effetti dell’indegnità a succedere
Il legislatore ha inserito anche altri effetti che ti eviterebbero di trarre vantaggio dall’eredità.
Infatti l’art. 465 del Codice Civile che in caso i tuoi figli dovessero ereditare la parte dell’eredità a te spettante, tu sarai trattato come un possessore in malafede quindi dovrai restituire tutti i frutti di cui trarrai profitto anche indirettamente.
Infatti la giurisprudenza (Cassazione, sentenza n. 2989/1958), ha sottolineato che per chi è indegno è riservato lo stesso trattamento del possessore in malafede, come di cui al terzo comma dell’art. 1150, che prevede il rimborso delle spese per riparazioni, miglioramenti ed addizioni nella minor somma tra lo speso ed il migliorato.
Soprattutto questo obbligo non ricadrà solo su di te indegno ma anche su tuoi eredi (Cassazione, n. 2989/1958).
L’indegno può rientrare nella successione?
C’è un caso in cui tu indegno potresti essere rimesso nella successione ed è stabilito dall’art. 466 del Codice Civile, ossia con l’istituto della riabilitazione.
Potrai dunque essere riammesso alla successione solo se il testamento o un atto pubblico dispongono la tua riammissione.
La riabilitazione potrà essere totale o parziale, il primo sarà possibile solo tramite un atto di volontà del soggetto che ha fatto testamento in cui dichiara che si sei indegno a succedere ma che ti ha concesso il perdono.
La riabilitazione parziale invece può avvenire solo nel caso in cui il testatore fosse già a conoscenza della causa di indegnità nei suoi confronti (comprovata) e che comunque ti ha inserito nel testamento.
In questo caso però verrai riammesso a succedere solo nei limiti di quanto il testatore ha disposto nell’atto di testamento.
La riabilitazione può venire meno se si prova che è stata disposta nei tuoi confronti, per errore o dolo del testatore.
Sospensione dalla successione
L’art. 463 bis dispone che potrebbe esserci anche la sospensione dalla successione nel caso tu sia:
- Coniuge;
- Coniuge separato;
- Parte dell’unione civile;
questo nel caso tu sia indagato per omicidio volontario o tentato nei confronti del testatore (coniuge o parte civile), oppure per omicidio volontario o tentato nei confronti dei genitori o dei fratelli.
Se rientri in uno di questi casi potrai essere sospeso dalla successione fino a che non sarà dichiarata la colpevolezza, naturalmente ci dovrà essere un decreto di archiviazione o sentenza di proscioglimento.
Se sei sospeso dalla successione non potrai compiere alcun atto fino alla pronuncia di colpevolezza o non colpevolezza.
Non potrai:
- Accettare l’eredità neanche con beneficio d’inventario;
- Non potrai esercitare alcuna azione possessoria o atti conservativi e gestori a tutela dei beni ereditari.
Differenza tra indegnità a succedere e diseredazione
L’indegnità a succedere è una sanzione vera e propria, mentre la
diseredazione è un atto di volontà del testatore stesso a non volerti includere nell’eredità.
Se desideri ricevere assistenza in materia di Pianificazione e Difesa del tuo Patrimonio contatta i professionisti di ObiettivoProfitto compilando il Modulo di contatto che trovi in questa pagina.