Pianificare il Patrimonio dell’Impresa

I migliori consigli su come pianificare il patrimonio della tua impresa per impiegarlo in modo efficiente e massimizzare i profitti dell’azienda (Corporate Asset and Wealth Planning).

La gestione e la pianificazione del patrimonio aziendale, ad oggi, è divenuta un’esigenza particolarmente avvertita. I rischi da affrontare sono molteplici e di varia natura. Ciò che più intimorisce, invero, è il repentino mutamento del contesto sociale, culturale ed economico, circostanza, la quale, presuppone la necessità di farsi trovare sempre preparati ad ogni evenienza.

La pianificazione, soprattutto la gestione del patrimonio aziendale, ha, appunto, questa principale funzione, individuare quali solo i possibili eventi futuri e programmare la crescita economica, in vista di nuovi e maggiori traguardi della tua attività imprenditoriali.

I patrimoni aziendale sono caratterizzati da un elevato grado di complessità, in quanto sono composti da svariati asset, da immobili, macchinari per la produzione, oltre ad altri strumenti accessori nell’esercizio dell’impresa, come le automobili aziendali. Più è ampio e strutturato il patrimonio e maggiore è il rischio. Sembra, dunque, fondamentale procedere con una corretta pianificazione.

Con ciò si intende l’arte di pianificare ed organizzare il tuo patrimonio per preservarlo. Tale procedura ha come conseguenza la possibilità di ottimizzarlo ed incrementarlo nel tempo con lo scopo poi di trasmetterlo alle generazioni future, cercando un riscontro anche dal punto di vista fiscale.

Gli strumenti che il legislatore mette a disposizione, invero, sono numerosi. Ciascuno di essi è adeguato ad uno specifico contesto di riferimento, che cercheremo di evidenziare con puntualità e precisione.

Laddove fossi interessato a comprendere come pianificare il tuo patrimonio, ti invitiamo nella prosecuzione della lettura. In questa sede intendiamo offrirti un quadro generale, che potrai approfondire il tema grazie ai contributi presenti nella suddetta categoria.

1. Finanziamenti e agevolazioni per la pianificazione

La pianificazione del patrimonio aziendale, invero, consta di molteplici momenti. In primo luogo dovrai valutare la necessità di redigere un programma di investimento, ossia individuare le fonti a cui puoi attingere reddito per accrescere la tua attività di impresa.

Lo scopo principale perseguito dalle società, nel momento in cui si accinge a ricorrere a strumenti finanziari, è l’equilibrio finanziario. Per garantire tale stato sembra indispensabile individuare un giusto piano di finanziamento, in considerazione della natura e le caratteristiche di ciascuno degli strumenti.

In tal settore, il contributo pubblico è ad oggi divenuto particolarmente rilevante, soprattutto ove si tenga conto in tale settore, degli interventi trainanti degli Stati europei, al fine di consentire il superamento delle crisi economiche degli ultimi anni.

Le piccole e medie imprese, o le c.d. start up innovative, possono potenzialmente beneficiare dei contributi dei Fondi europei. Tuttavia, è un dato ufficiale che “il 40% delle somme erogate dalla Comunità Europea per le aziende italiane resta inutilizzato. Il dato statistico è considerevole, il 93% delle aziende non richiede tutti i fondi messi a disposizione.

Tale fenomeno è sicuramente provocato dalla complessità delle procedure per accedere al finanziamento e dalla poca chiarezza che governa la materia. Ciò ovviamente non consente di beneficiare dell’apporto di questi strumenti in sede di pianificazione.

Il quadro dei metodi di finanziamento non si esaurisce a predetti incentivi comunitari. Ad essi, comunque, si aggiungono i tradizionali metodi di finanziamento, normalmente impiegati dalle imprese.

Vediamo quindi quali sono le principali fonti di liquidità a disposizione della tua impresa, per pianificare le strategie e i programmi di sviluppo economico e imprenditoriale.

1.1. Tipologie di finanziamento

Abbiamo poc’anzi richiamato come i fondi di finanziamento europei alle piccole e medie imprese possano essere essenziali per la pianificazione del patrimonio aziendale. L’Unione Europea è intervenuta proprio per aumentare il volume di credito a disposizione delle PMI (piccole e medie imprese) e di favorirne l’accesso al mercato economico.

D’altro canto , questi non costituiscono gli unici mezzi che hai a disposizione per la pianificazione della nascita della tua azienda e per progettare il suo futuro. Ad essi, infatti, si accostano i tradizionali strumenti di finanziamento bancario e non solo.

Tuttavia, lo scopo principale perseguito dalle società, nel momento in cui si accinge a ricorrere a strumenti finanziari, è l’equilibrio finanziario. Per garantire tale stato sembra indispensabile individuare un giusto piano di finanziamento, in considerazione della natura e le caratteristiche di ciascuno degli strumenti.

Proprio per tale ragione dovrai individuare gli strumenti che meglio soddisfano le tue esigenze.

1.1.1. Agevolazioni e finanziamenti comunitari

La disciplina sui finanziamenti comunitari sicuramente molto complessa, soprattutto per ciò che attiene alla procedura di erogazione degli stessi, proprio per tale ragione non consentono una loro accurata pianificazione.

Tale categoria si identifica con i fondi erogati dalla Commissione Europea in favore di enti e realtà all’interno degli Stati membri per la realizzazione di determinati progetti. In base alla tipologia di progetto e alla sua categoria di appartenenza, l’Unione Europea prevede delle sovvenzioni molto diverse tra di loro.

Periodicamente l’Unione redige un programma in base al quale sarà possibile stabilire un piano di stanziamento agli Stati delle risorse raccolte mediante appositi fondi, quali:

  • Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
  • Fondo sociale europeo (FSE)
  • Il Fondo di coesione (FC)
  • Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
  • Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

Stanziate le somme per ciascuno dei membri dell’Unione, gli incentivi raggiungono poi le piccole e medie imprese mediante partecipazioni ai bandi di gara. Questi ultimi in genere prevedono una serie di requisiti piuttosto stringenti per accedere alle sovvenzioni- Potrebbe esserti richiesto di indicare nella domanda:

  • titolo di studio o alle competenze;
  • l’appartenenza a qualche zona geografica particolare, soprattutto per quanti attiene ai bandi di gara regionali, potrebbe esser richiesta la residenza nell’area, o dell’imprenditore o dell’impresa;
  • un business plan o comunque un piano strategico per attestare la solidità dell’idea per cui si richiede il finanziamento;
  • individuazione di obiettivi e le relative spese per la loro realizzazione.

Invero, non di rado questi fondi sono diretti a particolari categorie imprenditoriali. Tali strumenti finanziari, infatti, vengono sovente utilizzati per eliminare le sperequazioni tra categorie sociali. Ad esempio, gli organi comunitari hanno, da tempo, organizzato progetti volti a favorire l’accesso al mondo del lavoro alle donne e ai giovani.

1.1.2. Accesso agli incentivi comunitari

La tua pianificazione dovrai anche tenere presente come e quando presentare istanza di accesso lper partecipazione al bando di gara, volte all’erogazione il finanziamento.

Tale operazione implica l’adempimento di una serie di passaggi, che potrai eseguire autonomamente, ma, in via preferenziale, per il tramite di mediatori esperti del settore. In primo luogo dovrai  raccogliere i necessari  preventivi. Fatte le dovute indagini di mercato e redatto un business plan, si potrà procedere alla compilazione della domanda on line.

A tale fase, seguiranno una serie di colloqui. Laddove non ti dovessi presentare, la mancata presenza al colloquio comporta inevitabilmente il rigetto della domanda. Solitamente entro 45 giorni la valutazione dei progetti è ultimata.

1.1.3. Finanziamento con capitale proprio e di terzi

Gli strumenti finanziari di cui una società si può avvalere si distinguono in due macro categorie, cioè il finanziamento a titolo di capitale proprio e il finanziamento a titolo di capitale di terzi.

Alla prima categoria, quella concernente il capitale proprio, appartengono quelle tipologie di finanziamento c.d. interno.

Ti starai chiedendo cosa si intende per capitale proprio. Con ciò si suole rieferisi proprio è ai mezzi finanziari versati alla società direttamente dall’imprenditore o dai soci, nel caso di società. Esso si identifica quindi con i c.d. conferimenti, che all’avvio dell’attività o all’ingresso nella compagine sociale costituiscono il “prezzo” della partecipazione.

Una tipologia peculiare di finanziamento a capitale proprio sono gli aumenti di capitale, che si distingue in gratuito ed oneroso.

La prima fattispecie corrisponde ad una pratica, a cui ricorre sovente l’assemblea dei soci, al fine di riorganizzare la gestione del capitale già appartenente alla società, tramite una diversa imputazione di alcune poste ideali del patrimonio netto. In pratica, con questa operazione si va soltanto ad aumentare il valore delle partecipazioni sociali in possesso dei soci, ma non vi è un reale aumento di capitale. Proprio per tale ragione che si parla di finanziamento nominale.

Mentre è oneroso, quando si procede alla sottoscrizione di nuove partecipazioni, quindi vengono emesse delle azioni o quote che poi vengono collocate sul mercato.

Mentre alla seconda categoria appartengono gli strumenti che normalmente conosci e a cui si ricorre per programmare gli obiettivi della tua impresa. In questo caso, a differenza del precedente, si ricorre a capitale chiesto prestito, cioè ai c.d. finanziamenti esterni. Il capitale di terzi si sostanzia nelle somme prestate da soggetti terzi all’impresa o società, quindi costituenti debiti.

Questa forse è la forma di finanziamento più conosciute, in quanto con ciò si fa proprio riferimento alla stipulazione di mutui e ipoteche.

1.1.4. Finanziamenti innovativi

Le piccole e medie imprese, o le start up innovative, in genere non ricorrono ai predetti strumenti di finanziamento, in quanto potrebbero avere maggiori difficoltà ad accedere alle normali linee di credito, non offrendo le sicurezza delle imprese già avviate da tempo o di maggiori dimensioni. Proprio per tale ragione sono state sviluppate delle forme di finanziamento alternative:

  • crowdfunding, termine con il quale si individua la pratica di ottenere dei finanziamenti mediante donazioni. Tramite una piattaforma online si presenta un progetto, in modo tale da consentire di raggiungere il maggior numero di persone, che esprimeranno il loro gradimento erogando della piccole somme;
  •  venture capital, in questo caso le imprese verranno acquistate da una società, per farle crescere. L’impresa sarà poi rivenduta in un secondo momento;
  • Business angel sono dei veri e propri investitori informali di capitali di rischio, i quali procedono a finanziare delle attività imprenditoriali e a mettere disposizione i loro know how sviluppare il progetto imprenditoriale.

Per agevolare la pianificazione del tuo patrimonio ti invitiamo alla lettura dei seguenti articoli, dove troverai numerosi altri consigli:

2. La società: la pianificazione di un’attività imprenditoriale

Per la pianificazione della costituzione della tua società potrebbe non essere un’opera semplice. Tale attività presuppone una serie di operazioni a carattere formale, ma prima ancora sarai chiamato ad individuare gli obiettivi, la strategia dell’attività che intendi intraprendere.

Solo dopo che avrai un’idea chiara di come strutturare la nuova realtà imprenditoriale che intendi realizzare, potrai scegliere la tipologia di società più idonea ai tuoi scopi. Forse non saprai ma esistono più forme societarie che puoi decidere di adottare, dalle società di persone a quelle di capitali. Queste si differenziano in funzione della organizzazione interna della società e in funzione del regime di responsabilità dei soci.

Da un lato, quindi abbiamo le società organizzate su base personale, dunque le società di persone (società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice). Dall’altro le società organizzate su base capitalistica, dunque le società di capitali (società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata).

Ogni struttura comporta un proprio regime che può influenzare, in maniera determinante, i tuoi affari.

La scelta e conseguente costituzione della tua società, invero, è il primo passo nella lunga strada che ti attende nel realizzare quello che è stato oggetto di pianificazione. Non di rado, possono sopravvenire nuove e inaspettate esigenze che comportano la necessità di intervenire sulla struttura della tua impresa, mediante operazioni di cessione, fusione e scissione.

2.1. Scegli il tuo business

Come preliminarmente accennato dovrai scegliere il tuo business. Il più delle volte si ha già in mente un progetto che si intende realizzare, ma potrebbe essere una buona idea dare uno sguardo in torno per capire di cosa il mercato ha bisogno.

Potresti allora dirigere le tue risorse economiche verso un business innovativo. Potrebbe, infatti, essere la strada da perseguire per lasciare da parte il tuo lavoro da dipendente e per iniziare un’attività di successo in proprio. Dovresti, a tal proposito, tener conto che ad oggi i business più redditizi sono quelli c.d. online, cioè mediante il ricorso, sotto vari forme, alla rete. Tuttavia, non puoi far partire un business online se prima non individui la giusta nicchia di mercato, dovrai trovare il tuo spazio dove poter sviluppare una nuova realtà imprenditoriale.

Per agevolare la pianificazione del tuo patrimonio ti invitiamo alla lettura dei seguenti articoli, dove troverai numerosi altri consigli:

2.2. Costituire una società

La costituzione di una società è a volte un procedura piuttosto complessa, proprio per tale ragione potresti farti assistere da un professionista forense. Questo può collaborare al fine di facilitare l’accesso al mercato e ottenere il miglior risultato possibile.

Alla base della società vi è innanzitutto un contratto, un contratto plurilaterale, che è compiutamente definito dell’art. 2247 c.c.:“Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili.” La natura negoziale comporta che tale atto è sottoposto alla normativa sui contratti, con alcune piccole deroghe alla disciplina generale in tema di invalidità.

L’atto di costituzione, in genere, deve prevedere specifici requisiti. Tra questi, quello di maggiore interesse è sicuramente l’indicazione dei conferimenti effettuati dai soci.

In merito al conferimento, la società non può esistere senza la costituzione di un fondo sociale. Questi sono beni o denaro che vengono attribuiti dai soci per avviare l’attività di impresa. Non vi è società se i soci non conferiscono. Questi possono essere beni o servizi, non necessariamente denaro

Ogni tipologia di società presenta le proprie caratteristiche specifiche. Come poc’anzi accennato, scegliere una piuttosto che altra non è indifferente. Anche dal punto di vista della disciplina della costituzioni ci sono alcune importanti nozioni e regole che variano a seconda del modello societario che deciderai di adottare.

La società semplice è il tipo più elementare di società poiché è creata per l’esercizio di un’attività economica che non sia qualificata dalla legge come commerciale ai sensi dell’art. 2195 c.c..

L’atto preliminare, al fine di costituire una società semplice, è un accordo. Per il tramite di quest’ultimo, le parti si impegnano reciprocamente a svolgere congiuntamente un’attività non commerciale. Essa, dunque, può essere costituita anche senza alcuna formalità, ad esempio tramite comportamento concludente o verbalmente. Tuttavia appare preferibile ricorrere alla costituzione mediante atto notarile, soprattutto ai fini probatori.

Proprio per queste sue caratteristiche che viene in genere presa come punto di riferimento per gli altre categorie di società.

Per agevolare la pianificazione del tuo patrimonio ti invitiamo alla lettura dei seguenti articoli, dove troverai numerosi altri consigli:

2.3. Azioni e partecipazioni

Sempre con riferimento alla costituzione della società e la scelta del modello da adottare, è fondamentale focalizzare l’attenzione anche sulle c.d. azioni. In genere si ricorre alla forma azionaria per circoscrivere il potere e i diritti dei soci.

Le azioni sono dei titoli finanziari che rappresentano una quota di proprietà di una società per azioni. Con ciò si intende  l’unità minima in cui si suddivide il capitale sociale della predetta attività imprenditoriale. I titoli azionari sono, quindi, quote o porzioni  rappresentative della partecipazione al capitale sociale di alcune categorie di società, come le società per azioni e le società in accomandita per azioni.

Il principale vantaggio di questo strumento attiene alla loro circolazione, che si realizza mediante il ricorso al mercato azionario, attraverso due tipologie di procedura ossia:

  •  Offerta pubblica iniziale;
  •  Offerta pubblica di acquisto.

Le stesse azioni si distinguono poi per caratteristiche e natura. Si suole normalmente distinguere tra azioni nominative e al portatore.

Le prime sono la fattispecie più comune tra le tipologie esistenti, sicuramente di più ampia diffusione rispetto alle azioni al portatore. Tali titoli azionari sono intestati a una persona fisica o giuridica. Ciò significa che essi devono riportare il nome del titolare del diritto, incorporato nell’atto, cioè il certificato azionario, oltre che ad essere indicato nel libro dei soci della società, a cui sono riferite.

Mentre sono al portatore sono quelle azioni che non indicano espressamente il nominativo del titolare, il quale viene individuato nel soggetto a cui viene effettuata la consegna della documento cartaceo.

Una seconda distinzione sussiste tra azioni a voto condizionato, a voto limitato e a voto plurimo, che sono speciali categorie di azioni. Queste si connotano per l’attribuzione di peculiari poteri in tema di diritto di voto, che possono essere soggette a previsioni restrittive, o, al contrario, ampliative.

Per agevolare la pianificazione del tuo patrimonio ti invitiamo alla lettura dei seguenti articoli, dove troverai numerosi altri consigli:

2.4. Fusione, scissione e cessione d’azienda

La pianificazione del tuo patrimonio aziendale potrebbe subire alcune variazioni nel corso della vita dell’impresa, oppure sin dall’origine potresti programmare alcune operazione particolari. In specie ci riferiamo a:

  •  fusione societaria intendiamo quell’operazione, per mezzo della quale due o più società possono concentrarsi in un’unica realtà. Ci riferiamo, quindi, tutti quei casi in cui la costituzione di una nuova società avviene per mezzo dell’unione di due o più società preesistenti, spesso in questi casi ci troviamo davanti a quella che viene definita newco;
  • scissione: intendiamo quell’operazione tramite cui una società viene scissa in due o più nuove società, con una ridistribuzione delle varie quote tra i vecchi soci;
  • cessione si intende l’operazione straordinaria per mezzo della quale un imprenditore può decidere di cedere a soggetti terzi la propria attività o una parte di essa, previo pagamento di un corrispettivo.

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