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Gli strumenti finanziari per le società si sostanziano in molteplici forme di finanziamento, in genere per il tramite della messa a disposizione di capitale, finanziato in via agevolata.
Gli interventi comunitari, in tale settore, sono stati determinanti al fine di trainare gli Stati europei fuori dalla crisi economica del 2008. Gli strumenti predisposti hanno, in particolare, come beneficiari le medio e piccole imprese. Il piano di intervento, posto in essere, non solo ha previsto la costituzione di fondi strutturali, ma anche una serie di strumenti finanziari.
L’Unione Europea è intervenuta proprio per aumentare il volume di credito a disposizione delle PMI (piccole e medie imprese) e di favorirne l’accesso al mercato economico.
Il presente momento storico, invero, richiede un considerevole intervento a sostegno delle imprese. Questa dovranno programmare un piano di rilancio economico a seguito della lunga emergenza sanitaria. Il ricorso a questi strumenti potrebbe, allora, rivelarsi determinante.
Ove anche tu fossi un imprenditore, potresti essere interessato ad adottare suddetti strumenti finanziari. Con il presente articolo, intendiamo offrirti un quadro chiaro ed esaustivo delle forme di finanziamento a tua disposizione. Ti invitiamo, quindi, nella prosecuzione della lettura, al fine di valutare quale strategia risponde alle tue necessità.
1. Caratteristiche degli strumenti finanziari per le società
Lo scopo principale perseguito dalle società, nel momento in cui si accinge a ricorrere a strumenti finanziari, è l’equilibrio finanziario. Per garantire tale stato sembra indispensabile individuare un giusto piano di finanziamento, in considerazione della natura e le caratteristiche di ciascuno degli strumenti.
Sembra, quindi, opportuno procedere ad una prima analisi sulle caratteristiche salienti degli strumenti finanziari per le società.
Uno degli elementi fondamentali è l’omogeneità. I capitali investiti devono essere omogenei rispetto al tipo di necessità che si intende assolvere. Ad esempio il finanziamento per l’acquisto di un immobile avrà caratteristiche differenti da quelle richieste in altri contesti.
Altro elemento da tenere in considerazione è l’economicità. Con ciò si intende che vi sia uno scarto massimizzato tra il differenziale e il rendimento dell’investimento, ossia tra il profitto delle vendite e il costo del capitale proprio o di terzi.
Lo strumento finanziario deve inoltre caratterizzarsi per la capacità di modificare la struttura finanziaria in relazione all’evoluzione degli eventi aziendali. Solo in questo caso si garantisce un costante equilibrio tra il flusso di denaro e il suo impiego. Tale capacità si definisce come flessibilità
Infine, il finanziamento deve assicurare l’elasticità, cioè deve consentire la possibilità per l’impresa di avere maggiori margini di manovra nelle sue scelte finanziarie.
2. Categorie di strumenti finanziari per le società
Gli strumenti finanziari di cui una società si può avvalere appartengono a due tipologie, cioè:
- finanziamento a titolo di capitale proprio;
- finanziamento a titolo di capitale di terzi.
2.1. Finanziamenti a titolo di capitale proprio
I finanziamenti a titolo di capitale proprio costituisce una forma di finanziamento interno.
Il capitale proprio è si sostanzia nei mezzi finanziari versati alla società direttamente dall’imprenditore o dai soci, nel caso di società. Esso si identifica quindi con i c.d. conferimenti, che all’avvio dell’attività o all’ingresso nella compagine sociale costituiscono il “prezzo” della partecipazione.
Il capitale proprio, in genere, rimane nell’impresa, normalmente, per tutta la sua vita. infatti, per questi non è previsto alcun termine per il rimborso. In casi eccezionali viene però restituito ai soci, laddove sia ritenuto sproporzionato agli obiettivi perseguiti.
Il capitale proprio viene remunerato tramite gli utili. Come è facile comprendere, quindi, tale remunerazione è incerta, perché potrebbe anche non esserci, e variabile, in quanto soggetta a molteplici incognite, tra cui prima di tutto il tempo.
Al termine della vita della società, laddove ancora residui del capitale, questo verrà assegnato o all’imprenditore o diviso tra i soci.
2.2. Finanziamenti a titolo di capitale di terzi
Gli strumenti finanziari di società, a cui normalmente si ricorre in caso di crisi finanziaria, sono a titolo di capitale di terzi. Questo è tale se è chiesto capitale di prestito, cioè se si ricorre a finanziamenti esterni. Il capitale di terzi si sostanzia nelle somme prestate da soggetti terzi all’impresa o società, quindi costituenti debiti.
I finanziamenti esterni sono soggetti a restituzione necessaria, secondo un piano programmatico che prevede delle scadenze specifiche e concordate dalla parti. Al termine stabilito, il finanziato dovrà restituire il capitale e gli interessi pattuiti, costituenti la remunerazione del godimento della somma in questione. Laddove non siano rispettati i termini, il debitore è tenuto anche al pagamento degli interessi moratori, che maturano sul capita.
Quindi la remunerazione del capitale di terzi è, quindi, sempre certa, perché deve essere sempre pagata a prescindere dal risultato economico conseguito dall’impresa. Per tale loro caratteristica, il capitale di terzi è definito fondo di finanziamento oneroso.
A differenza del caso precedente, la remunerazione non è variabile, gli interessi corrispettivi vengono, infatti, pattuiti con la stipulazione del contratto. Anche per quanto riguarda i moratori, benché incerti giacché subordinanti all’inadempimento, sono o pattuiti o, in mancanza di previsione pattizia sono percepiti allo stesso tasso dei corrispettivi.
I finanziamenti esterni hanno sempre gli stessi termini di scadenza, e si distinguono:
- a breve termine, con una scadenza che non supera i 12 mesi;
- oppure a medio termine, con scadenza compresa tra 1 e 5 anni;
- a lungo termine, con scadenza oltre 5 anni.
In genere il capitale di terzi viene sempre restituito, solo in sporadiche eccezioni la società potrebbe non essere in grado di adempiere, a causa di una grave crisi di liquidità.
3. Tipologie di strumenti finanziari per le società
Fatta questa ampia introduzione sulle caratteristiche generali degli strumenti finanziari per le società, sembra invero opportuno procedere a descrivere brevemente alcune tipologie di finanziamento a cui puoi accedere.
3.1. Aumenti di capitale
Appartengono alla categoria dei finanziamenti a titolo di capitale proprio, gli aumenti di capitale, che si distinguono in gratuiti e onerosi.
Gli aumenti di capitale gratuiti sono disciplinati all’art. 2442 c.c., il quale prescrive che: ” L’assemblea può aumentare il capitale, imputando a capitale le riserve e gli altri fondi iscritti in bilancio in quanto disponibili”.
Negli aumenti gratuiti di capitale sociale non viene immessa nuova liquidità in azienda. L’assemblea procede a riorganizzare la gestione del capitale già appartenente alla società, tramite una diversa imputazione di alcune poste ideali del patrimonio netto. In pratica, con questa operazione l’assemblea va soltanto ad aumentare il valore delle partecipazioni sociali in possesso dei soci, ma non vi è un reale aumento di capitale. Proprio per tale ragione che si parla di finanziamento nominale.
Mentre, nel caso di aumento oneroso di capitale, al contrario, si genera un vero e proprio accrescimento del patrimonio sociale. Ivi, l’aumento si realizza per effetto della sottoscrizione di nuove partecipazioni, quindi, tramite il pagamento di nuovi conferimenti.
In genere, tale operazione si realizza tramite delibera della assemblea straordinaria dei soci. Tuttavia, ai sensi dell’art. 2443 c.c., lo statuto sociale può attribuire tale facoltà anche agli amministratori.
Tale aumento di capitale non può essere eseguito fino a che le azioni precedentemente emesse non siano interamente liberate. In caso di violazione di suddetta prescrizione, gli amministratori sono responsabili in solido, per i danni arrecati ai socie e terzi.
3.2. Finanziamenti degli istituti di credito
A questa tipologia appartengono anche forme di mutuo garantito da ipoteca, titoli o garanzie personali.
La società, in genere, restituisce il prestito con un pagamento di rate, comprensive sia del capitale che degli interessi. Sul punto, invero, sussistono incertezza circa l’applicazione degli interessi moratori.
Invero, come poc’anzi asserito, in caso di ritardo nell’adempimento, sono dovuti anche gli interessi moratori. Ciò ha posto alcune incertezze applicative, infatti laddove si applicassero all’intera rata, si realizzerebbe una sorta di anatocismo, ossia il fenomeno per cui gli interessi maturati sugli interessi, vietato nel nostro ordinamento. Si potrebbe, invero, immaginare di procedere al c.d. scorporo, cioè separare la quota costituente capitale e quella invece rappresentativa degli interessi. In tal modo si procederebbe ad applicare gli interessi direttamente sul capitale.
Nonostante le perplessità esposte, tale tipologia di finanziamento è la più diffusa. Può essere utile per la tua società effettuare un finanziamento di questo tipo, soprattutto se devi effettuare investimenti a medio lungo termine.
In particolare, potresti ricorrere ad esso ogniqualvolta devi procedere ad investimenti legati all’aumento della capacità produttiva. Possono esserne esempi l’acquisto di macchinari, impianti, la ristrutturazione di capannoni, e via dicendo.
3.3. Leasing finanziario
Tra gli strumenti di finanziari per le società, è sicuramente piuttosto noto anche il leasing finanziari, che rappresenta un tipo di finanziamento a lungo termine.
Questo, in genere è utilizzato come alternativa all’acquisto diretto di beni, come macchinari o altri strumenti. E’ un contratto attraverso il quale un società erogante mette a disposizione dell’azienda un bene mobile o immobile, dietro il versamento di un canone periodico.
Ciò che più rileva, è che la proprietà del bene rimane alla società erogante, infatti, quindi la società che usufruisce del bene non può contabilizzare il macchinario in bilanci. Alla scadenza del termine, la società che ha a disposizione il bene può decidere se acquisirne la proprietà, pagando un prezzo di riscatto, oppure restituirlo alla erogante.
4. Strumenti finanziari per le Start-up innovative
Oltre ai citati strumenti finanziari, piuttosto comuni nella realtà quotidiana, vogliamo porre la tua attenzione su altre due forme di finanziamento innovative, particolarmente utili laddove volessi costituire un’impresa nuova. Soprattutto, in questo caso, sono molteplici i rimedi a tua disposizione.
Ci riferiamo al Crowdfunding e ai finanziamenti dei c.d. Business Angel.
4.1. Crowdfunding
Tra gli strumenti finanziari più innovativi, che hanno suscitato particolare interesse soprattutto nella scorsa primavera, si ritrova il c.d. “crowdfunding”. Il termine, di origine inglese, si traduce proprio con “folla di investimenti”. Questo è un meccanismo che fa ricorso alla rete web e a siti internet per la raccolta di fondi.
Tramite apposite piattaforma, si pubblicano annunci con i quali si invitano soggetti, accomunati da interessi comuni, a investire nella tua Start-up. Si tratta di una sorta di finanziamento dal basso, il cui recente sviluppo è sicuramente collegato all’idea di sfruttare la crescente rilevanza del ruolo dei social network nella realtà economica odierna.
Tale strumento finanziario è utilizzato in particolare per avviare piccole e medie imprese creative e fortemente innovative, le quali difficilmente potrebbero accedere ai finanziamenti poc’anzi menzionati.
Sussistono ben quattro modelli principali di crowdfunding:
- donation-based, cioè le semplici donazioni degli utenti della rete;
- rewards-based , che prevede anche una forma anomala di ricompensa, in base all’importo della donazione. In genere non è una reale remunerazione del capitale, ma si sostanzia in gadget, meeting con il creatore dell’idea, ecc,;
- equity crowdfunding, questa forma, invero, già acquista i caratteri di un vero e proprio finanziamento sotto forma di capitale di rischio, che prevede come corrispettivo un quantitativo di quote di partecipazione nella società;
- social lending, in questo caso è un vero e proprio prestito personale, erogato da privati attraverso le piattaforme virtuali della rete.
4.2. I business angel
I c.d. Business angel sono dei veri e propri investitori informali di capitali di rischio.
Di solito si tratta di ex imprenditori o manager in pensione che dispongono sia di competenze che di capitali da investire in nuove realtà imprenditoriali. Questi impiegano le proprie risorse finanziarie per acquisire una partecipazione in aziende con alto potenziale di sviluppo.
Lo scopo, così perseguito, è quello di contribuire allo sviluppo economico ed imprenditoriale di una società, anche con l’intento di favorire creazione di nuovi posti di lavoro.
Non di rado, questi si organizzano anche in piccoli gruppi di investitori. La loro remunerazione deriva dalla stessa partecipazione alle realtà imprenditoriali così costituite, entrando a far parte della compagine sociale. Invero, in tal modo consentono anche lo sviluppo di una solida gestione di impresa.
I Business angel si possono anche organizzare in reti locali, conosciute come B.A.N. (Business Angels Network). Queste sono strutture a carattere stabile e organizzato, che permettono ai B.A. di incontrare imprenditori alla ricerca di capitale e di competenze manageriali.
Il fenomeno è a tal punto diffuso, soprattutto in alcuni Stati europei, che l’Unione europa ha perfino costituito un fondo per sovvenzionare tali gruppi organizzati di B.A., ossia l’ “European Angels Fund”.
5. Conclusioni
Come avrai notato, la disciplina prevista in relazione agli strumenti finanziari per le società è decisamente complessa poiché occorre valutare molti elementi.
Proprio per questo motivo, al fine di proteggere e difendere al meglio il tuo Patrimonio, ti consiglio di completare il Modulo di contatto che trovi in questa pagina.
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